CIVITAVECCHIA – “Nella giornata dello scorso 6 ottobre per tutta Civitavecchia si sono registrate 116 perdite di acqua – stando ai soli dati segnalati – per una perdita complessiva di circa 110 litri/secondo.” Queste cifre, almeno ad una prima visione allarmanti, sono segnalate in un comunicato stampa dall’onorevole Pietro Tidei (nella foto), che non manca di specificare nel dettaglio l’entità del danno: pensando in soli termini economici infatti, “una perdita del genere si tradurrebbe in circa 3 milioni di euro di spesa per il Comune di Civitavecchia”, più o meno l’equivalente della somma pagata dallo stesso Comune all’ACEA per la fornitura dell’acqua in un anno. “Si parla di 3 milioni buttati al vento”- aggiunge polemico l’onorevole – “sono soldi pubblici, dei cittadini; denaro che, date le condizioni drammatiche dell’economia cittadina avrebbe potuto risolvere tanti problemi come i sussidi alloggiativi, l’assistenza sociale, gli interventi sull’acquedotto; per non parlare della manutenzione strade, dell’occupazione giovanile o delle mense scolastiche.”. Nell’evidenziare questi dati, da troppo sepolti sotto “subdole polemiche”, Tidei affila il coltello: “La stucchevole diatriba a cui da mesi assistiamo e che vede coinvolti il Polo Civico e il Sindaco sostenuto dall’assessore Frascarelli, accusato dal Polo di un invasione di campo in quella che dovrebbe essere competenza specifica dell’assessore Campidonico, è inutile e sterile. I cittadini sono interessati a ben altri problemi, come le perdite concrete già accennate.” Nell’attribuire le responsabilità di tanta mala gestione, l’onorevole non si risparmia e lancia un vero e proprio atto d’accusa: una tale incuria non sarebbe altro che il frutto di una lunga e perpetrata abitudine ai facili favoritismi e alla coltivazione di interessi personali, che lascerebbero il dovere civico nettamente in secondo piano. “La verità che purtroppo emerge da questa triste e misera vicenda è che l’assessore avrebbe le sue ditte di fiducia, e altri le loro”. Un quadro di certo triste, spia di tempi sempre più bui che, al di là di ogni polemica, riducono ogni discorso a una semplice e insoluta domanda: chi pagherà per questo?
