CIVITAVECCHIA – Quando lo scorso giovedì annunciai la mia contrarietà all’aumento della Tia il presidente della Commissione Bilancio replicò dichiarando che avrei dovuto informarmi meglio, dimenticando che era suo compito condividere preventivamente con gli alleati della maggioranza il provvedimento, inoltre aggiungeva che “Le tariffe sugli anni futuri rimarranno però rimarranno invariate.”
Purtroppo quest’ultima dichiarazione viene smentita seccamente dall’introduzione, per legge, della Tares non abbiamo ancora digerito la mazzata del saldo IMU che per il 2013 una nuova tegola ricade sui contribuenti.
Infatti dal 2013 la Tia verrà abolita a vantaggio della Tares “tariffa comunale sui rifiuti e i servizi” che sarà calcolata in base alla grandezza dell’immobile. Un regalo del governo Monti che fa fare al sistema di tassazione dei rifiuti un passo indietro perchè la Tia, seppur in misura insufficiente, era legata alla quantità di produzione dei rifiuti.
La Tares (tariffa comunale sui rifiuti e i servizi) è una creatura bifida: da un lato sostituisce Tarsu e Tia, vale a dire le imposte sui rifiuti, dall’altro introduce un ulteriore balzello per pagare i “servizi indivisibili comunali” (illuminazione, anagrafe, verde pubblico, etc) pertanto questa nuova tariffa comporterà inevitabilmente un aumento per i contribuenti.
Vorrei respingere anche le critiche di populismo di cui è stato oggetto il mio intervento: la mia azione rientra nell’ambito di un impegno politico che da anni contrasta le inefficienze ed il clientelismo, specie delle aziende comunali che poi ricadono sulle tasche dei contribuenti.
Impegno che mi ha portato a realizzare due ricorsi al Tar, pagati dallo scrivente, per difendere i soldi dei cittadini nonché una petizione che ha raggiunto 1.500 sottoscrizioni e che è riuscita a scongiurare la proposta di un aumento della tariffa del 20,86% nel 2010 dopo che aveva subito due aumenti, dal 2006 al 2009, la prima, del 18% (anno 2006), la seconda (anno 2009) del 35,44% per un totale del 53,44% (come si evince dalla tabella in allegato)!
Per tale motivo ritengo che qualsiasi aumento, seppure ineluttabile, promosso senza che si siano gettate le basi per una ristrutturazione dei costi è un “ritorno al passato” che nessun membro dell’attuale maggioranza può ignorare, specie lo scrivente !
La mancata condivisione del provvedimento con gli alleati, reiterata, perchè la proposta andrà in discussione domani in Consiglio, è la conferma di un bilancio della gestione Ciogli che appare negativa perchè finora non ha partorito alcun provvedimento che intervenga sui mali endemici dell’azienda che la portano a sviluppare costi fuori mercato.
Per un ultimo ma non meno importante la questione della qualità del servizio in funzione di quanto pagato: un’altra questione sulla quale Ciogli dovrebbe rispondere ai cittadini prima di tutto.
Vittorio Petrelli