Terme Taurine in alto mare: “Tante criticità nel bando”

CIVITAVECCHIA – Resta in alto mare il rilancio delle Terme Taurine. Non solo infatti i vizi di illegittimità alla delibera di Giunta per la convenzione sulla gestione, ritenuta dall’opposizione una prerogativa del Consiglio comunale; ora si aggiungono anche le criticità riscontrate al bando di gara dalla Stazione Unica Appaltante della Città metropolitana.

A darne notizia il Gruppo consiliare del Partito democratico che ha presentato in merito una interrogazione urgente al Sindaco Antonio Cozzolino. Lunga la serie delle criticità evidenziate: una descrizione poco chiara ed univoca di tutti gli elementi costitutivi del progetto; la mancata piena disponibilità del fabbricato a causa del vincolo dichiarato dalla Sovrintendenza; la mancata descrizione degli elementi naturalistici e della loro manutenzione; la mancanza dei ricavi presunti del Concessionario e conseguentemente del valore certo della concessione; la mancanza del progetto definitivo e di un piano economico finanziario vantaggioso per il concorrente.

Nella loro interrogazione i consiglieri Pd Marco Piendibene, Rita Stella, Marco Di Gennaro e Mirko Mecozzi chiedono pertanto di sapere: “Per quale motivo il regolamento per la gestione del complesso termale delle Terme Taurine non è stato predisposto dagli uffici comunali e portato all’approvazione del Consiglio Comunale; per quale motivo non è stato redatto il progetto definitivo ed il piano economico finanziario per la gestione in concessione del complesso monumentale Terme Taurine prima di trasmettere, per l’avvio della gara, alla Stazione Unica Appaltante della Città metropolitana di Roma capitale la Convenzione ed i relativi allegati adottati con deliberazione di Giunta Comunale n. 14 del 22.01.2018; per quale motivo il Consiglio comunale è stato esautorato dall’approvazione di una scelta politica importante consistente nella modalità di concessione di un servizio pubblico che è attribuita esclusivamente alla competenza del Consiglio comunale dall’art. 42 lett. e) del D.Lgs 267/2000”.

Chiedono inoltre di sapere “se il Sindaco è consapevole che le procedure riservate alla competenza del Consiglio comunale dalla legge sono attribuzioni di controllo politico-amministrativo che sottendono, in questo caso, una valutazione della scelta in ordine alla organizzazione di pubblici servizi; se infine, ma più rilevante dal punto di vista politico, alla luce delle evidenti carenze progettuali sottolineate dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, il Sindaco e la Giunta non ritengano di dover sottoporre all’approvazione del Consiglio comunale il Regolamento per la gestione del complesso delle Terme Taurine e conseguentemente l’intera Convenzione tra il Comune di Civitavecchia e la Soprintendenza al fine di evitare le gravi conseguenze che possano derivare all’Ente dagli immancabili ricorsi sulla base delle palesi irregolarità sopra evidenziate”.