Studenti e insegnanti si uniscono nella protesta

studenti e insegnantiCIVITAVECCHIA – Lo avevano annunciato e sono stati di parola. Gli insegnanti del comprensorio si sono presentati sabato pomeriggio a Piazzale del Pincio con compiti in classe da correggere e lezioni da preparare; prima singolare protesta del neonato “Coordinamento territoriale a difesa della scuola pubblica” contro i tagli all’istruzione inseriti nella Legge di Stabilità. Al fianco degli insegnanti, inaspettatamente, anche decine di studenti delle scuole superiori che già in mattinata avevano manifestato il loro dissenso ai tagli e alla legge Aprea con un corteo inscenato nelle vie cittadine dai ragazzi del Classico e del Baccelli. E nel pomeriggio di sabato le rivendicazioni di studenti e insegnanti si sono significativamente congiunte.
“I tagli all’istruzione inseriti nella Legge di Stabilità – ha spiegato a nome del Coordinamento la docente Valeria Musarella – ammontano a circa un miliardo di euro, che si aggiungono ai famosi 8 miliardi già tagliati dal precedente Governo Berlusconi. E’ chiaro insomma che l’istruzione continua ad essere la sacca da cui attingere per ripianare il debito del Paese anziché lo strumento su cui investire per uscire dalla crisi. La provocazione dei compiti che oggi correggiamo in piazza è un modo per dimostrare, di fronte alla proposta di innalzare l’orario dei docenti da 18 a 24 ore a parità di retribuzione, che gli insegnanti non lavorano affatto 18 ore a settimana, perché alle lezioni frontali si affianca poi un costante e intenso lavoro di preparazione e correzione dei compiti”.
E il fatto che la proposta di innalzare l’orario di lavoro sia stata per il momento accantonata non rassicura per nulla gli insegnanti: “I 250 milioni di euro che il Governo voleva risparmiare con questa operazione – le parole dell’insegnante Dario Menditto – che avrebbe comportato una ulteriore perdita di circa 30.000 cattedre, saranno presi da differenti tagli all’istruzione, ad esempio attraverso la riduzione dei Fondi di istituto”.
Tagli al mondo della scuola che si ripetono dunque; e sopravvivenza dell’istruzione statale che secondo insegnanti e studenti si vuole garantire ormai ricorrendo ai privati, come lascia chiaramente intendere la Legge Aprea che il Parlamento sta per approvare: “Una legge che prevede l’ingresso di rappresentanti dei privati negli organi collegiali della scuola – afferma l’insegnante Tatiana Ruocco – e che non prevede l’investimento di un solo euro dello Stato nell’istruzione pubblica. Come a dire: arrangiatevi coi privati. Una logica inaccettabile”.
La mobilitazione nel mondo della scuola insomma sembra crescere anche a Civitavecchia, con la settimana entrante che potrebbe dare il via all’occupazione di alcune scuole superiori cittadine e con insegnanti e studenti pronti allo sciopero indetto da tutte le sigle sindacali per sabato 24 novembre. Giornata che si preannuncia sicuramente bollente.