“Siamo noi civitavecchiesi che ci muoviamo ormai su un suolo straniero”

Valentina Di GennaroCIVITAVECCHIA – Ho letto e seguito con attenzione gli interventi che si sono succeduti riguardo il fenomeno del rovistaggio.
E quando si ha a che fare con i bisogni primari delle persone, la cautela e il rispetto sono obbligo.
Credo che ci troviamo di fronte all’ennesimo episodio di “chi osserva la pagliuzza e non vede la trave” dietro al quale questa amministrazione si nasconde con protervia quando parla di “decoro cittadino”.
La costanza con cui la nostra giunta cerca di addossare proprie colpe di mala gestione verso altri fattori che non siano i reali responsabili, è davvero avvilente.
E’ così che la mancanza di una raccolta differenziata, di una discarica esaurita, di un mancato piano di accoglienza e di una mancata progettazione per il rilascio e reinserimento dei migranti a condizioni accettabili (per tutti) nella società, viene “insabbiato” con la “gravissima emergenza rovistaggio”.
Lo stesso giochetto vale per le centrali, per il mercato, per la marina per la frasca, per le reti fognarie, per i parchi e per altre mille disfunzioni che non hanno mai al centro della discussione i reali protagonisti, ovvero chi governa.
Senza sminuire il fenomeno di cui sopra, ma è possibile che il problema della pulizia e del decoro della nostra città siano i migranti ospitati alla De Carolis che non hanno niente di meglio da mangiare o da vestire tanto da dover cercare nei nostri rifiuti?
Il senso del vivere civile e dell’essere comunità in questa città, si è perso per sempre? Non lo crediamo
Crediamo invece che la nostra città abbia bisogno di un moto di riscatto,’basta credere a chi si nasconde dietro un dito.
Le autorità competenti aprano i cancelli della De Carolis alla classe politica, ai rappresentanti di partiti, sindacati, movimenti e associazioni, che si possa verificare di persona il vitto, le condizioni igieniche, il vestiario e quanto si necessita per una vera accoglienza degna di questo nome e di poter constatare quali siano le cause che portano decine di migranti a doversi ritrovare a rovistare nei cassonetti cittadini.
Abbiamo chiesto per primi la necessità di pensare ad un presidio sanitario permanente, proprio per assicurare una giusta assistenza. E i fatti ci hanno dato ragione.
Siamo noi civitavecchiesi che ci muoviamo ormai su un suolo straniero, in una città così diversa da quella in cui siamo nati e cresciuti, senza la piazza del mercato, la fontanella del viale, l’antemurale, con uno skyline abusivo e sempre più intricato e probabilmente senza più frasca…senza aria pulita, parcheggi liberi e senza uno straccio di legalità.
Siamo tutti stranieri in suolo natio, ormai.

Valentina Di Gennaro – Segretaria Prc Civitavecchia