Si infiamma nuovamente il dibattito sulla sepoltura dei residui abortivi

CIVITAVECCHIA – Si infiamma nuovamente il dibattito sulla sepoltura dei residui abortivi affidato dall’Amministrazione comunale all’associazione “Difendere la vita con Maria”. Alcuni attacchi giunti in questi giorni al comitato Donne in Difesa della 194 hanno generato infatti nuovi interventi a loro sostegno e prese di posizione solidali.

Per la sezione locale di Potere al Popolo, “in un Paese laico e plurale come il nostro non si può permettere a nessuna associazione privata di gestire porzioni più o meno grandi di un cimitero pubblico. La legge italiana non vieta l’inumazione dei feti, ma nessun privato può sostituirsi agli uffici pubblici che già oggi garantiscono questo diritto. Se ne facciano una ragione i paladini della moralità altrui, i gruppetti che da anni non fanno altro che criminalizzare la libera scelta delle donne e l’amministrazione comunale tutta. Il cimitero dei residui abortivi non ha alcun motivo di essere gestito privatamente dai suddetti gruppetti. Se l’intento di questa iniziativa fosse invece quello di continuare ad attaccare le associazioni e le singole donne che da anni, strenuamente, difendono i diritti conquistati con la Legge 194, sappiano questi signori che a fronteggiarli in questa battaglia di buon senso e civiltà non troveranno solo le femministe, ma la parte più libera, democratica e plurale della città”.

A sostegno delle Donne in difesa della 194 anche l’associazione politica Città Futura: “Sono mesi che le donne in difesa della legge 194 stanno chiedendo il ritiro, così come hanno fatto con la ASL, dei provvedimenti riguardanti l’area concessa al cimitero di via Braccianese Claudia ad una associazione privata confessionale per la sepoltura collettiva dei resti abortivi non reclamati. I provvedimenti sono firmati dal dirigente Iorio, ma ispirati e spinti da chi, nell’amministrazione, aveva da pagare qualche cambiale elettorale e che di fronte alla tenacia delle donne, si nasconde, non risponde e lascia che in città scorazzino i peggiori integralisti e reazionari di ogni risma. Un clima veramente aggressivo contro le donne, ree solo di difendere i diritti così faticosamente conquistati con la legge 194/78 sulla maternità responsabile e sull’aborto effettuato in sicurezza nelle strutture sanitarie, con corollario di insulti e minacce, epiteti che non pensavamo di dover sentire dopo più di quaranta anni dalla approvazione della legge”. “L’amministrazione comunale – conclude Città Futura – ponga fine alla canea scatenata contro le donne, si assuma la responsabilità di un atto conseguente, ritirando le determinazioni sulla concessione dell’area all’associazione Difendere la vita con Maria” .

E solidarietà alle Donne in Difesa della 194 anche dai Verdi – Europa Verde. “Siamo sopresi da certi comunicati che dietro un falso pietismo e buonismo religioso nascondono una violenza discriminante e brutale contro le donne proprio in situazioni dove dovrebbe essere garantita la maggiore sensibilità e discrezione. L’aborto è una scelta difficile, un gesto intimo, complesso che lascia segni indelebili che solo le dirette protagoniste possono cogliere nell’essenza. La Repubblica Italiana basata su principi laici e democratici tutela attraverso la Carta costituzionale, una scelta di tal tipo senza alcun condizionamento religioso o confessionale, a meno che questo non sia appunto una espressa volontà delle dirette interessate, come già previsto dal legislatore nella stessa L.194”. “Nessuno – concludono i Verdi – può e deve arrogarsi il diritto di modificare conquiste culturali figlie di lotte di pensiero, di emancipazione e liberazione dall’oscurantismo, ancor meno sentendosi depositario di qualche missione divina. Avanti quindi con la battaglia di principi non solo etici ma legali, ambientali e laici come ben rappresentato dai ricorsi presentati dalle Donne in Difesa della 194. A loro va tutto il nostro appoggio e tutta la nostra solidarietà, oggi più che mai di fronte ad un attacco di tale bassezza”.