“Sì alle Primarie, a patto che…”

primarieCIVITAVECCHIA – La positiva riunione delle segreterie del centro sinistra dello scorso 27 settembre, ci porta a riflettere sullo strumento delle primarie. Una riflessione che vogliamo condividere con tutti gli amici e compagni che partecipano – anche indirettamente – ai nostri lavori.
Definire “scettico” l’atteggiamento dei cittadini italiani sul funzionamento della democrazia e sulla stessa democraticità del sistema politico è un eufemismo. Tuttavia, esistono anche valide ragioni per affrontare le tematiche della qualità democratica e degli strumenti che servono al suo miglioramento; in tale contesto bisogna chiedersi se le elezioni primarie lo siano.
Anche chi è contrario non può fare a meno di prendere atto di una partecipazione spontanea di migliaia di cittadini a tale pratica importata e riadattata alle esigenze italiane e declinata in varie versioni. Possiamo dire che si tratta di un metodo di selezione inclusiva, che prevede un coinvolgimento degli iscritti di un partito o anche aperto a tutti i cittadini, di una persona o di una lista di persone che verranno successivamente sottoposte al giudizio di un corpo elettorale.
Fino a qualche giorno fa poteva definirsi anche metodo “asimmetrico”, ovvero praticato solo da partiti di centro sinistra. Ora se ne discute intensamente anche nel PdL, che vive una crisi dovuta non solo ai risultati delle elezioni e referendari, ma anche a vicende personali dei suoi capi storici. Quindi, si conferma l’asserzione che in Italia più che altrove le primarie sono una risposta che i partiti danno all’ostilità verso loro stessi, alla crisi della membership, alla diminuzione degli iscritti, alla diffidenza esasperata dei cittadini.
Ma perché le primarie?
Scegliere di ricorrere alla primarie per la scelta dei candidati alle cariche locali di governo è il prodotto di due fattori: critica ai partiti ed ai loro stantii dirigenti; richiesta da parte dei cittadini di partecipazione diretta alla selezione dei propri rappresentanti
Noi crediamo nel bisogno di una discontinuità nelle cose fatte finora per pensare alle nuove esigenze dei cittadini, ma la discontinuità deve essere anche nelle persone per un nuovo centro sinistra. Noi vorremmo le primarie, anche di coalizione, ma ci devono essere dei punti condivisi nel programma. E mi pare che siamo davvero su una buona strada, condivisa da tutti.
Le primarie fanno bene al centrosinistra che recupera il rapporto con la gente – un rapporto ed un confronto che negli ultimi anni abbiamo forse trascurato. Dobbiamo operare affinché si parli di programmi, di nuova politica, di impegno sociale e di lavoro, certi che su questi temi si possa trovare consenso e grande partecipazione da parte dei cittadini.
Nessuna sfida personale, ma un leale confronto sui valori. Il Psi si associa alla promozione, per le prossime elezioni amministrative, di primarie di coalizione definendo date e regole certe.
Il Partito Socialista, confermando che sarà presente alle prossime elezioni con proprie liste, socialiste e riformiste, non esclude di parteciparvi con propri candidati o a sostegno di chi, nei valori del socialismo europeo, vi si riconosce.

Angela Tandurella – Responsabile del Psi locale