Sfuriata di Moscherini contro i referendum

moscheriniCIVITAVECCHIA – Sfuriata del Sindaco Moscherini contro la raccolta firme per i due referendum cittadini che comincerà ufficialmente domani mattina con un primo banchetto del Comitato promotore nei pressi del mercato. Il sostegno al referendum annunciata dall’Udc e, a ruota, anche da Futuro e Libertà, non è infatti piaciuto per nulla al primo cittadino.
“Capisco che è cominciata la campagna elettorale per le prossime amministrative – il suo commento – non capisco però che per la campagna elettorale si utilizzino argomenti come quelli dei referendum. La vendita del 60% non è il frutto del capriccio di singoli, ma una decisione democraticamente già approvata dal Consiglio Comunale con la delibera 71, dopo che è stata adeguatamente sviscerata all’interno della maggioranza: perciò se l’Udc ritiene di dover stare ancora in questa maggioranza, si deve adeguare. D’altronde, è bene ricordare che la vendita del 60% delle Holding va nella direzione del risanamento, elemento indispensabile per la salvezza stessa delle disastrate aziende trovate nel 2007 da questa Amministrazione in condizioni talmente pietose da dover quasi consegnare i libri in tribunale: questo pericolo è purtroppo ancora in corso e la maggioranza vuole evitarlo utilizzando proprio la Holding come mezzo di risanamento. Chi invece ritiene di dover intraprendere strade diverse, dovrebbe ripassarsi il Codice Civile e illustrare ai lavoratori quali siano le magnifiche sorti e progressive che i loro no schiudono sotto i loro piedi: la consegna dei libri in tribunale ha infatti come conseguenza la chiusura delle aziende e quindi il licenziamento di tutti i dipendenti e la messa in gara, sul mercato delle imprese, dei servizi che esse svolgono. Questi ultimi sarebbero quindi affidati nella loro totalità ad un’impresa privata. Queste sono le regole dell’economia e della gestione dei servizi pubblici, oggi, in questo Paese. E chi vuole seguire la strada del disfacimento totale e abbandonare quella del risanamento, dovrebbe parlare con il linguaggio della sincerità e della chiarezza, non con la continua riproposizione di una doppiezza che pensavo fosse ormai relegata nelle cronache ingiallite della Prima Repubblica”.
Quanto al quesito referendario sulla questini rifiuti, Moscherini commenta così: “Approfitto dell’occasione per ribadire per l’ennesima volta che siamo e saremo al fianco di Allumiere e di ogni altro Comune del nostro territorio sulle cui aree si pensa di poter trasferire le discariche di Roma o di altre zone. Tutte le istituzioni ne sono già state informate: non riteniamo ammissibili mega discariche, utilizzo di zone militari, termovalorizzatori e combustione di Cdr a Torre Valdaliga o a Torre Valdaliga Nord. Punto. Ora, anche in questo caso mi sembra quindi che la proposta di un referendum serva solo a qualche partito di opposizione. Non mi sembra che proporre quesiti senza dire verso quali soluzioni bisogna andare abbia un qualche senso: ciò che serve è invece lavorare per un’alternativa seria a sistemi vecchi e non più ammissibili di trattamento dei rifiuti, come le discariche e i termovalorizzatori. Che senso ha, invece, votare contro il sistema Arrow Bio, come ha fatto parte del Pd, o ignorarne l’esistenza nonostante sia stato, anche qui, approvato dalla maggioranza ed inserito nel piano regionale dei rifiuti proprio per Civitavecchia?”. “Concludendo, quindi, invece di spendere i soldi per il referendum, credo che sia più utile e responsabile impegnarsi tutti ad aiutare nel concreto l’Amministrazione a concludere questi passaggi, e a sostenerla nell’opera di risanamento dei servizi, che tende a salvare le aziende mantenendo una quota di controllo pubblica, evitando infine polemiche che continuano solo a farci perdere tempo nel lavoro di gestione quotidiano”.
Il sostegno al Referendum però in questi giorni aumenta e, come detto, registra l’adesione anche di Futuro e Libertà. “Abbiamo più volte manifestato la nostra contrarierà alla delibera 71 che riguarda la vendita del 60% delle municipalizzate – affermano da Fli – Ribadiamo che, a nostro avviso, l’Amministrazione deve mantenere una quota di maggioranza nelle aziende comunali che tra l’altro è la linea che stanno adottando la maggioranza delle amministrazioni locali privatizzando quote  che vanno dal 40 al 49%. Tra l’altro in questi anni la gestione del servizio idrico ha lasciato molto a desiderare a partire, dall’inspiegabile, mancata riscossione delle tariffe. Entrate, quelle della bolletta dell’acqua, che comunque sono state inserite nei vari bilanci ma che nei fatti non si sono mai concretizzate, aumentando cosi il debito del Comune visto che a quelle entrate fittizie sono corrisposte delle uscite reali. I cittadini purtroppo se ne renderanno presto conto, in particolare quando non ci saranno più i fondi per ottemperare alle rate dei rimborsi dei mutui che dal 2012 arriveranno a cifre esorbitanti e che ovviamente non potranno essere pagate con entrate fittizie. Sulla questione rifiuti ovviamente noi non accetteremo mai l’ipotesi che Civitavecchia diventi la discarica di Roma e questa posizione la rappresenteremo in tutte le sede istituzionali preposte come la Regione e il Parlamento dove FLI ha dei validi rappresentanti”. “Per tutte queste ragioni – concludono i finiani locali – Fli ha già avviato all’interno del proprio direttivo una discussione sui quesiti referendari e l’indicazione è verso un sostegno positivo agli stessi. In ogni modo nei prossimi giorni approfondiremo la questione anche con tutte quelle forze di area moderata e in particolar modo con gli amici dell’Udc per vedere di adottare una posizione comune al riguardo”.