CIVITAVECCHIA – La Procura di Civitavecchia avrebbe aperto una indagine a carico del Questore di Roma per accertare chi abbia dato l’ordine di impedire ai 200 pastori sardi sbarcati a Civitavecchia di uscire dal porto per recarsi a Roma. Lo riferisce l’On. Pietro Tidei in una interrogazione al Ministro dell’Interno Roberto Maroni al quale chiede di riferire in Parlamento sui fatti accaduti ieri nello scalo cittadino. Anticipando quelle che, evidentemente, devono essere le motivazioni che hanno portato all’apertura di un fascicolo da parte della Procura, Tidei definisce quanto accaduto un vero e proprio “sequestro preventivo”, palesando una violazione dell’articolo 16 della Costituzione italiana.
Nella sua interrogazione, infatti, dopo aver ricostruito la dinamica dei fatti verificatisi nel porto, e dopo aver sottolineato come tra i dimostranti fossero presenti anche donne, giovani e ragazzi, alcuni dei quali rimasti contusi a seguito delle manganellate ricevute dalla Forze dell’Ordine, Tidei chiede al Ministro Maroni di conoscere “i motivi che hanno indotto le Forze dell’Ordine all’identificazione e alla repressione violenta del semplice tentativo dei 200 pastori sardi di fuoriuscire dal Porto di Civitavecchia nonché al sequestro dei pullman da loro affittati”, chiede inoltre “se non ritenga che quanto accaduto ieri nel porto di Civitavecchia non si configuri come un vero e proprio sequestro preventivo di cittadini italiani non disciplinato e motivato da alcuna norma di legge”; ma soprattutto il deputato del Pd chiede al Ministro “se non ritenga che il tentativo di impedire l’uscita dei 200 pastori dal porto di Civitavecchia prima, l’impossibilità di accedere alla stazione ferroviaria della città e di utilizzare un convoglio per recarsi a Roma poi, attuato da parte delle Forze dell’Ordine, non rappresenti una palese violazione dell’articolo 16 della nostra Costituzione avendo di fatto leso il diritto di ogni cittadino di ‘circolare e soggiornare in qualsiasi parte del territorio nazionale’ tanto più che, come recita lo stesso articolo 16 della nostra Costituzione, “’Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche’”.