“Senza una sinergia città-porto è impensabile qualunque sviluppo”

CIVITAVECCHIA – Temo che Civitavecchia non diventerà mai città-porto e il suo destino sarà rimanere, almeno per il momento, città con il porto.
La decisione dell’Aspd sulla banchina 26, senza nemmeno il coinvolgimento delle imprese, né tantomeno dell’Amministrazione comunale, dà la sensazione di una gestione individuale priva di una pianificazione territoriale e commerciale con la città. Alla faccia della sinergia e della collaborazione istituzionale!
In una epoca di globalizzazione, ovvero di intensificazione degli scambi internazionali, il rapporto sinergico porto-città non può essere messo in discussione.
E’ assurdo non pensare ad una strategia della pianificazione integrata del porto, della città, del territorio circostante o delle imprese.
A Genova nel passato fu istituita una agenzia città porto, con l’obbiettivo di coordinare i due livelli di pianificazione alla ricerca di reciproci benefici. Il porto deve accentuare la funzione di porta della economia locale sui mercati.
La riforma ha modificato alcune competenze, ma senza dialogo tra porto, imprese, istituzioni si corre il rischio di uno sviluppo anomalo.
La convocazione di un Consiglio comunale sarebbe l’occasione per ridurre frizioni tra porto città imprese e per concretizzare quella sinergia istituzionale mai avveratasi a Civitavecchia.

Tullio NunziMeno poltrone più panchine