Sel: “Di Maio, il vero film te lo raccontiamo noi”

CIVITAVECCHIA – Dunque, secondo l’onorevole di Maio Civitavecchia sarebbe la città governata dai 5 stelle che può vantare la ripresa migliore. Siamo preoccupatissimi: se Civitavecchia è la migliore, significa che nelle altre città non rimane che l’intervento dei caschi blu dell’Onu.
Ma a Di Maio che film hanno raccontato? Invece di rinchiudersi nell’aula Calamatta a fare il “vertice” con i suoi amici, potevano farlo girare un po’ fra la gente e toccare con mano la dura realtà: la popolazione gli avrebbe rivelato una Città allo sbando, governata male come non mai, dove non funziona nulla: trasporti inefficienti, rete idrica colabrodo, rete viaria a pied de poul, qualità dell’aria oltremodo peggiorata, disoccupazione alle stelle, ma soprattutto inesistenza di uno straccio di visione di futuro, la mancanza totale di prospettiva, l’assenza di qualsivoglia barlume di speranza cui aggrapparsi. Altro che Città in ripresa. Le uniche certezze sono costituite dall’aumento esponenziale delle tasse arrivate al massimo possibile, dal tradimento delle promesse elettorali e dalla perdita di fiducia della città intera in questa amministrazione, dopo appena un anno e mezzo di governo.
In siffatto deserto, non resta che il riparo dietro la classica foglia di fico, vecchia come il cucco: il richiamo agli enormi problemi ereditati, il dileggio e lo scarico di responsabilità verso chi ti ha preceduto è oramai alibi abusato, patetico e menzognero per quel che ci riguarda.
Hanno fatto autogol persino sulla scelta dei temi toccati: l’ urbanistica, settore dove la loro inerzia assoluta sta rischiando di produrre il disastro congiunto della perdita dei soldi Ater e di nessun cantiere aperto per l’edilizia residenziale, con la quale dare risposte alla gravissima emergenza abitativa; l’accordo Enel, con il quale si è consumata la loro più grande contraddizione politica, ovvero la resa al colosso energetico in cambio dei trenta denari, dopo essersi intestati a più riprese patenti di coerenza; l’altro accordo, quello con l’Autorità Portuale, con il quale hanno barattato l’autonomia della città in cambio di una miserevole prebenda rivelatasi inesigibile. Tralasciando poi, per carità di patria, il mega hotel per i crocieristi con vista fosso dei liquami, il bando per la valorizzazione degli immobili desolatamente deserto per ben tre volte e l’operato del grande manager Pantanelli, assessore ai lavori pubblici , forse il più grande bluff che la storia civitavecchiese ricordi.
Ora i migranti e la partita società partecipate: su questi argomenti, prossimi all’ordine del giorno, consigliamo agli improbabili amministratori “de noantri” un paio di atti di umiltà, dopo tanta tracotanza: aprire sull’accoglienza un dialogo con le associazioni e con la città, al fine di prevenire l’ennesimo irrecuperabile danno e concordare, tramite modalità condivise con i sindacati, già da oggi, un’uscita dignitosa dalla crisi ormai endemica delle società di gestione dei servizi pubblici, magari provando almeno ad avviare la raccolta differenziata, dopo avere perso malamente la gestione della discarica.
Sottaciamo le altre criticità, per mancanza di spazio.
Capito, Di Maio?

Sinistra Ecologia e Libertà – Civitavecchia