Scoppia il caso del chiosco in largo Donatori del Sangue

giancarlo frascarelliCIVITAVECCHIA – Scoppia il caso del chiosco bar in largo Donatori del Sangue. Quanto denunciato nei giorni scorsi dall’esponente dei Riformisti di sinistra Angelo Pierotti, circa un bando di affidamento “sospetto” pubblicato dal Comune, trova sostanziale conferma nelle parole dell’Assessore al Verde e alla Sanità Giancarlo Frascarelli (nella foto) il quale, pur cercando di ridimensionare l’accaduto, conferma lo scontro avuto sulla questione con il Sindaco durante una riunione di Giunta, ed afferma che la vicenda “deve rappresentare un momento di chiara trasparenza da parte dell’Amministrazione Comunale”.
“Mi trovo tirato in ballo su questa vicenda dopo che sono stato protagonista di una normale discussione in Giunta su questo argomento – afferma Frascarelli – ma sono in ferie e quindi al momento non posso dire quale sia il reale stato di avanzamento del provvedimento, che del resto per gli stessi motivi non conosco neanche a fondo. Ciò che posso dire con certezza è che, quando si tratta di utilizzare spazi pubblici per creare posti di lavoro, credo che occorra attenersi alla massima chiarezza possibile. Si tratta di possibilità che vanno date a tutti a parità di condizioni. Io stesso in passato ho cercato di comprendere se era possibile un percorso simile per una rivendita di granite in viale Garibaldi, secondo la richiesta che mi era arrivata da un cittadino, ma il responsabile del settore mi disse che per un vecchio regolamento quella strada non era purtroppo percorribile”.
Parole che confermano anche da parte dello stesso Assessore i dubbi sulla reale trasparenza dell’operazione in corso per affidare questo chiosco bar. E la conclusione di Frascarelli, non a caso, è un chiaro invito all’Amministrazione comunale ad operare con cautela e correttezza. “In termini più generali – conclude infatti – credo che comunque debba esservi su temi che riguardano l’occupazione, proprio come in questo caso, più attenzione da parte della pubblica amministrazione e quindi anche più confronto tra la parte dirigenziale e la parte politica”.