CIVITAVECCHIA – Il Partito Democratico spara a zero sui festeggiamenti in onore di S. Fermina 2011. Per il Segretario Patrizio De Felici l’edizione di quest’anno “ha toccato uno dei punti più bassi in termini di organizzazione”, chiamando in causa il Delegato al Turismo Patrizio La Rosa. “Non c’è stato corteo storico – afferma De Felici – e abbiamo assistito alle performance di figuranti di Amelia perché Comune e Pro Loco non sono stati capaci di mettere insieme uno straccio di iniziativa. Quel che è peggio è stata l’evidente mancanza di un piano di sicurezza degno di questo nome. Per fortuna non è successo nulla ma tanti partecipanti, soprattutto per timore che potesse accadere qualcosa ai propri bambini, hanno preferito tornare a casa e non affrontare una calca impressionante degna di una manifestazione induista”. “Si è detto – prosegue ancora De Felici – che per mancanza di fondi non sono stati effettuati i tradizionali fuochi d’artificio. Il Comune è quasi alla bancarotta e dunque possiamo comprendere la tendenza al risparmio. Però 80mila euro per rifare in marmo Largo D’Ardia, quando non c’era nessuna necessità per questa spesa folle, sono stati trovati. Ora, Comune e Pro Loco si rimpallano le responsabilità per la palese disorganizzazione dell’evento oppure fanno finta che tutto sia andato bene. Pensano così di gabbare la Santa e la popolazione. Per Santa Fermina non osiamo esprimerci, ma per quanto riguarda l popolazione sappiano che non ci sono riusciti”.
Parole che, unite alle critiche già emerse da altre voci nei giorni scorsi, provocano la reazione indignata del Comitato Festeggiamenti in onore di Santa Fermina, il quale replica così: “Il Comitato chiarisce che nonostante sia gradita la presenza del locale Corteo Storico in processione e lo svolgimento dello spettacolo pirotecnico, né l’uno né l’altro appaiono elementi indispensabili alla buona riuscita di una festa di matrice religiosa. Già in passato il Comitato è stato costretto ad intervenire presso gli organi di stampa perché, in prossimità e a ridosso della festa, avevano riportato polemiche strumentali e fuorvianti informazioni. Qualora dovessero sussistere tali polemiche che confondono il sacro con il profano, il Comitato potrebbe essere indotto a sottoporre all’autorità ecclesiastica l’opportunità di una diversa impostazione dei festeggiamenti e della secolare processione del 28 aprile”.