Rsa Calamatta. Sel a Squarcione: “Meno enigmi e più chiarezza”

sel sinistra ecologia e libertàCIVITAVECCHIA – “Sia più chiaro e meno enigmatico, nei comunicati, il Direttore Generale altrimenti le sue argomentazioni, apparse sui giornali in questi giorni, sempre più appaiono inappropriate e sempre più si attagliano a quel famoso proverbio latino excusatio non petita accusatio manifesta”. Così il circolo locale di Sinistra Ecologia e Libertà interviene sulla vicenda della Rsa Calamatta contestando le argomentazioni e le spiegazioni fornite del numero uno della Asl Salvatore Squarcione.
“Per  essere chiari e sgombrare il campo da eventuali dubbi – affermano da Sel – chiediamo che il capitolato del bando di gara 2011 nella parte relativa agli obblighi dell’aggiudicatario verso gli operatori già impegnati nell’attività assistenziale (art.5) deve essere identico al capitolato del bando di gara 2007 che recita testualmente ‘l’aggiudicatario dovrà assorbire tutti gli operatori impegnati nell’assistenza riabilitativa’. D’altronde  non c’è motivo alcuno che tale parte del capitolato venga cambiato perché il servizio richiesto dalla Asl è perfettamente identico a quello del 2007. Sorge quindi spontanea una domanda : se tutto il servizio  richiesto all’aggiudicatario è uguale a quello del 2007 e se tutto il bando di gara 2011 è sostanzialmente eguale a  quello del 2007,virgole e incisi compresi, perché modificare solo il punto relativo a quello della garanzia del posto di lavoro? Attendiamo una risposta  logica e di buon senso  perché questa scelta  aziendale di modificare  il capitolato nella parte che riguarda la garanzia dei posti di lavoro ci appare francamente incomprensibile e inaccettabile”.
Parimenti  incomprensibili, secondo Sel, sono anche le dichiarazioni del Dott. Squarcione secondo cui “la gara parte da principi e condizioni diverse” quando la descrizione del servizio richiesto dalla Asl  nel  2011 “è perfettamente identica  al servizio richiesto nel 2007”. Quali sono questi “principi diversi” rispetto al 2007? – si domandano i vendoliani – Il dogma regionale di risparmiare è il principio diverso che porta a curare di meno i soggetti  ospiti del Calamatta, portatori di gravissimi  handicap psico-fisici? E’ per questo che il Direttore  Generale ha previsto una riduzione delle ore di assistenza mensile complessiva che vengono portate da  4625/h mese a 4332/h mese? Per tale motivo c’è la riduzione della base d’asta del 10%? Perchè facciamo lavorare di meno ogni mese i lavoratori, riducendo la quantità assistenziale, risparmiando sulla pelle dei pazienti?”. Oppure, si chiede sempre Sel, le “condizioni diverse” rispetto al 2007 dipende dal fatto che sono pazienti meno gravi ed hanno bisogno di minori cure? “Perchè – incalzano – dichiarare che per questa tipologia di struttura  un decreto del Commissario ad acta  prevede 1 operatore ogni 2,2 pazienti? Lo sa, signor Direttore Generale, che questo significherebbe avallare che per far funzionare il  Calamatta sono  sufficienti 11 operatori? Una follia pura, tecnicamente impossibile politicamente e socialmente inaccettabile”.
Sulla questione si registra anche l’intervento della Rete dei Cittadini, che pr voce del Presidente Ombretta del Monte secondo è “fondamentale che ogni procedimento sia riveduto e modificato a tutela della salvaguardia dei lavoratori del Centro” e “pertanto è prioritario garantire la continuità lavorativa di tutto il personale esistente per un dipartimento che ospita malati con disabilità mentali dove è importantissima la stabilità del rapporto del terapista con il paziente”.