Ripartizione dei seggi, il Tar respinge il ricorso dell’opposizione

aula pucciCIVITAVECCHIA – Il Tar ha respinto il ricorso del Pdl cittadino contro la ripartizione dei seggi nel Consiglio comunale di Civitavecchia all’indomani delle amministrative di maggio. Come noto l’opposizione aveva chiesto che i seggi assegnati alla minoranza fossero 9 e non 8.
Il dispositivo del Tar in sostanza recita: “Si rigetta il ricorso. Spese compensate”. Concetto sul quale si esprime intanto l’Avvocato Leonardo Roscioni: “In attesa di conoscere (entro 10 giorni) le motivazioni della sentenza, e quindi decidere se fare o meno appello al Consiglio di Stato – commenta – fin da ora comunque si può dire che se come sembra (sia da alcuni rumors, che dal contenuto stesso del dispositivo, nel quale non vi è una condanna alle spese, come invece avviene nella maggior parte dei casi quanto c’è una parte soccombente) il Tar praticamente non è proprio entrato “nel merito” della nostra richiesta di assegnazione del decimo seggio a quello o all’altro partito dell’opposizione, stabilendo che la corretta ripartizione dei seggi rimane 15 a 9 per la maggioranza (lo stesso Tar del Lazio, sezione Latina, nel luglio scorso si era infatti già pronunciato per questa tesi), allora vi sono inevitabilmente da fare alcune considerazioni. La nuova legge che ha ridotto il numero dei consiglieri a 24 è infatti eccessivamente lacunosa e presta troppo il fianco alle diverse interpretazioni, rischiando di creare disparità plateali. Se infatti dapprima il Consiglio di Stato di marzo 2012 aveva stabilito che l’arrotondamento corretto dei ‘14,4 seggi’ corrispondenti al 60% spettante alla maggioranza andava arrotondato a 15 (interpretazione quindi fatta propria dalla Commissione elettorale delle ultime amministrative a Civitavecchia), poi un’altra pronuncia del Consiglio di Stato del maggio 2012 (proprio quella in base alla quale avevamo presentato il ricorso al Tar) aveva invece stabilito che doveva arrotondarsi per difetto a 14, e poi successivamente il Tar del Lazio/Latina a luglio di quest’anno (e poi, sembra, in questo nostro ultimo caso) ha ristabilito il 15-9, mentre però in questi ultimissimi mesi ancora il Tar dell’Abruzzo si è pronunciato per il 14-10….beh, allora appare evidente che dovrà essere chiarito una volta per tutte, con un’apposita legge ovvero con un parere interpretativo definitivo da parte del Consiglio di Stato, qual è l’interpretazione corretta ed uguale per tutti”.
“Non possono infatti aversi (così com’è oggi) dei Comuni con maggioranze di 15-9 ed altri di 14-10 – prosegue Roscioni – a seconda dell’opinione (sempre rispettabile) di questo o quel magistrato….E ciò ovviamente a prescindere da quali siano le forze che in quel momento si avvantaggiano dell’interpretazione, oggi qui può essere il PD, domani magari nella prossima tornata il PDL, non è certo questo il problema. Oltre al fatto che anche le persone coinvolte, sia “in entrata” che “in uscita” nei seggi (e questo era un mio grande cruccio personale) possono essere a disagio nel non conoscere con certezza e da subito quale sarà il loro destino ed il loro ruolo, per colpa di una legge non chiara, e questo non è giusto. Già la politica, di questi tempi, non viene vista (giustamente) di buon occhio : questi pasticci certamente non contribuiscono a migliorare le cose. Si attende cortesemente chiarezza, da legali, da “praticanti” della politica, ma anche da semplici cittadini. Ci sembra una battaglia di civiltà, prima ancora che politica. Francamente- conclude l’esponente del Pdl – non riteniamo di chiedere troppo”.