Riccetti esulta: “Giornata storica, ho portato la Lega in Consiglio comunale”

CIVITAVECCHIA – “Una giornata storica. Il Consiglio Comunale di Civitavecchia, giovedì 25 gennaio, ha visto la nascita del gruppo consiliare Lega”. Così l’ex Consigliere Cinque Stelle Alessandra Riccetti commenta entusiasta la sua prima seduta all’aula Pucci come rappresentante di Noi con Salvini, dopo l’adesione al movimento della Lega.

“Il regolamento per l’accesso alle prestazioni sociali, di quelle agevolate e di natura socio-sanitaria, erogate dal Comune, è stato il primo tema che ho affrontato come rappresentante della nuova forza politica: un atto rinviato grazie alle modifiche che ho presentato – commenta la Riccetti – Un tema delicato, sul quale ho presentato due emendamenti, richiamando il decreto del presidente della Repubblica numero 445 del 2000: una sorta di bibbia per le pubbliche amministrazioni. Basandomi, come sempre, sui principi fondamentali di pari opportunità, trasparenza e imparzialità nel trattamento di tutti i cittadini: prima di tutto degli italiani, che nella nostra città rischiano di essere vittime di una sorta di razzismo al contrario. Nell’accesso ai contributi erogati dal Comune, i nostri concittadini presentano dichiarazioni sulla situazione patrimoniale o economica, che vengono puntualmente verificate; sulle autocertificazioni dei cittadini stranieri, invece, è quasi impossibile fare degli accertamenti nel paese origine”.

“Grazie alle due modifiche richieste dalla Lega – aggiunge – è stato chiesto il rinvio del regolamento dal presidente del Consiglio. Ho semplicemente chiesto di applicare la legge ed il buonsenso, richiamando l’azione svolta a Cascina dal sindaco Susanna Ceccardi, la quale ha inserito l’obbligo per i cittadini stranieri di fornire la documentazione attestante la situazione patrimoniale all’estero mediante certificati o attestazioni rilasciati dalla competente autorità dello Stato estero, corredato da traduzione in lingua italiana autenticata dall’autorità consolare che ne attesta la conformità all’originale: è impensabile, infatti, basarsi solamente su semplici autocertificazioni di cui la PA non può verificarne la veridicità”.