CIVITAVECCHIA – Fa discutere il libretto che in migliaia di copie sta giungendo nelle case dei civitavecchiesi con cui il sindaco Moscherini informa i cittadini sui risultati dei suoi cinque anni di amministrazione. “RendOConto” è infatti il titolo scelto per questo patinato volume che sta già scatenando un vespaio di polemiche. Non tanto e non solo per quello che, più che uno strumento informativo, appare come un preambolo di campagna elettorale, quanto soprattutto per il fatto che tale volume è stato realizzato a spese del Comune, quindi con soldi pubblici. E i volumi stampati sono davvero tanti. Una scelta opportuna e corretta quella di ricorrere a questa forma di pubblicità con i soldi dei contribuenti?
Per i Giovani Democratici non ci sono dubbi, anche perché il contenuto del volume a loro avviso sarebbe in alcuni tratti fuorviante. “Un libro con molte foto – commenta il segretario Stefano Giannini – per poche cose, alcune inventate come il presunto risanamento che mostra un grafico di andamento del debito in cui l’indice si impenna dal 2008 (il sindaco riveda i suoi rapporti con chi gli fa il materiale informativo o con chi gli fa il bilancio a questo punto..). Moscherini poteva limitarsi ad una più contenuta conferenza stampa, tipo quella di chiusura 2009 (prontamente rimossa dal canale istituzionale del comune) in cui a fronte di due anni di nulla ripeteva la favoletta che ora sembra rispolverare ‘due anni e mezzo di risanamento e per gettare le basi, ma vedrete i prossimi due anni e mezzo..’ li abbiamo visti, e li ha visti anche lui, talmente bene che dopo cinque anni ripropone la stessa ricetta’“i primi cinque anni di risanamento, ma i prossimi cinque anni vedrete..’. No grazie, abbiamo già dato”.
Ma Giannini invita soprattutto a riflettere sul fatto che nel suo “RendOConto” il sindaco “avrebbe anche potuto aggiungere quanto effettivamente questo regalo è costato ai portafogli dei civitavecchiesi”. “Ma del resto – conclude – tacere sui conti comunali è uno dei contenuti tipici dell’amministrazione Moscherini”.