CIVITAVECCHIA – Esiste da tempo, quasi da sempre, nella pratica politica una scissione fra teoria e prassi.
Lo affermiamo rimanendo convinti della bontà dei ragionamenti che fa il Polo civico a Civitavecchia sulla necessità del superamento degli antichi steccati degli schieramenti politico/ideologici fra destra e sinistra.
Dopo avere letto il comunicato del “Polo” ci è venuta voglia – se solo ne avessimo la possibilità – di sottoporlo al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che non fa altro che ricordare al popolo, anno dopo anno, mese dopo mese e così proseguendo, giorno dopo giorno e minuto dopo minuto che sì, la colpa è della sinistra e dei comunisti in particolare se lui viene inquisito dalla magistratura per corruzione, abuso di potere, induzione di minorenni alla prostituzione etc. etc. non si ricordano ormai più i reati.
La colpa è della sinistra se in Italia le cose non vanno bene, se c’è disoccupazione, se avvengono terremoti, se non si effettuano le ricostruzioni, se il mezzogiorno è arretrato, se crollano le vestigia testimonianza della multisecolare cultura nazionale, se esistono le mignotte, se c’è l’immondizia ad ogni svolta di strada, se scoppia la guerra in Libia ed il Nord dell’Africa va in fiamme in nome della giustizia e dell’equità sociale.
A ben pensarci il problema vero di questo grande statista è la sinistra che, perciò, è diventata il suo incubo che accompagna le sue notti ormai insonni. Ma lui resiste sostenendo di essere il vero baluardo, l’ultima resistenza all’invadenza violenta e subdola della sinistra che, resistendo lui sulla scena politica, non riuscirà mai a tornare il potere.
Che ci volete fare cari amici del “Polo”, il Nostro non vuole saperne del superamento delle antiche divisioni ideologiche e continua a rimanere abbarbicato (???), no, diciamo fortemente ancorato al potere sorretto da un consenso che lui alimenta sapientemente attraverso la sua potente industria mediatica. Anche a Civitavecchia c’è chi ha voluto pervicacemente sostenere, nel corso di questi anni, questo feroce potere di destra.
Sul piano locale, se proprio si vuole, anche Moscherini-sindaco mantiene le stesse connotazioni del capo nazionale.
Anzi, lui fa prima, nel senso che combatte la sinistra saccheggiandone le fila, sottraendole rappresentanti eletti nelle istituzioni e coinvolgendoli nel bene e nel male in un sistema di potere che, dispiace doverlo ammettere, è e diviene sempre più robusto.
Salvo qualche crepa che si va manifestando…
Anche qui il Nostro non vuole saperne di condividere, costruire consenso e coesione, come dire: coinvolgere tutti nell’azione di programmazione e di governo. Anzi, basta una notazione di dissenso, una manifestazione di proposta che si allarma e comincia a sparare … a sinistra: “Sempre gli stessi, sempre i soliti, sempre le stesse cose, sempre contro”.
Ora, dicono i nostri amici del “Polo”:
“Ecco perché, in questo contesto di arretratezza politica ma soprattutto culturale, il nostro movimento politico si dimostra più valido del partito: perché può porsi più espressamente lo scopo di promuovere lo sviluppo socio-economico e culturale, di essere un autentico strumento di partecipazione e di coinvolgimento nella vita politica, indipendente da qualsiasi vincolo ideologico, di essere un punto di riferimento e di incontro di persone di diversa estrazione sociale, esperienza e bagaglio culturale, e costituire la sintesi di questa pluralità di idee, valori e proposte”.
Ma allora carissimi amici, perché mai state e siete stati in tutti questi anni sul piano locale con uno schieramento che si è dichiarato smaccatamente di destra perché così ha voluto essere per scelta e per vocazione?
Non sarebbe stato più giusto di fronte al niente che si è prodotto in questi anni di amministrazione Moscherini – peraltro proprio per rafforzare nella prassi il vostro ragionamento – salvo gli abusi edilizi ed una più forte diffusione della disoccupazione, stare al di fuori di questo schieramento?
E per motivi – probabilmente – diametralmente… identici, non sarebbe stato più giusto rimanere al di fuori dello schieramento di centrosinistra alla Provincia di Roma?
Se destra e sinistra non riescono a svincolarsi da antiche pratiche e schieramenti ideologici non sarebbe stato più giusto rimanerne fuori e avere, invece, cercato di costruire schieramenti alternativi portatori dei valori di unità e coesione complessiva dei cittadini e non rimanere, invece, protagonisti di un trasversalismo bieco che appare come una sorda corsa verso il potere, in qualunque modo e sotto qualunque forma esso sia stato espresso?
Francamente, e sempre in attesa di ulteriori approfondimenti e chiarimenti, a noi le posizioni espresse dal Polo appaiono più come posizioni elaborate in chiave di prospettiva elettorale che non proposte credibili perché effettivamente praticate e praticabili nella prospettiva dell’unificazione delle volontà di tutti i cittadini.
Ci sembra che, più che mai, venga operata una scissione fra teoria e prassi.
Una riproposizione dell’antica pratica delle classi collegate al potere ottocentesco che erano liberali a Roma e conservatori in provincia.
Idv di Civitavecchia