Proteste e preoccupazione: “Il Traiano non può restare chiuso”

CIVITAVECCHIA – “Traiano” senza stagione teatrale? La prospettiva paventata nei giorni scorsi dall’Assessore alla Cultura Simona Galizia, a causa dell’emergenza Covid, ha destato stupore e preoccupazione nel mondo politico e culturale cittadino. Tanti gli interventi che criticano la scelta prospettata dall’Amministrazione comunale, invocando a gran voce una retromarcia della Giunta Tedesco.

Per Italia Viva “sorprende che questa anticipazione venga prima dell’incontro con ATCL, che avverrà nei prossimi giorni. ATCL, d’intesa con molte amministrazioni comunali, sta facendo di tutto per portare a termine i cartelloni in corso e per programmare, tenuto conto dei protocolli sanitari, la futura stagione teatrale. In questo – sottolinea una nota di IV – sia i comuni che il circuito teatrale sono ampiamente supportati dalla regione Lazio. ATCL riceve un contributo di più di 980.000 euro. La regione ha inoltre stanziato per i teatri, favorendo oltre che quelli pubblici anche quelli privati, considerevoli somme di denaro per rispondere all’emergenza. Hanno riaperto i cinema che, anche se con molte difficoltà iniziali, oggi richiamano il loro pubblico offrendo spettacoli in tutta sicurezza. Rimane difficile comprendere come questo non si possa fare anche per il teatro. Non staremo a sottolineare l’importanza del Traiano nella vita culturale della nostra città. Il teatro non rimarrebbe chiuso solamente per gli spettacoli del cartellone ma anche per tutte quelle realtà locali, spesso di ottimo livello, che presentano i loro spettacoli su quel prestigioso palcoscenico. Compagnie di teatro, scuole di danza, musicisti si vedrebbero privati di questa possibilità. Per tacere, poi, dei danni, anche economici, che subirebbero tecnici e maestranze, già provati dai molti mesi della chiusura dal marzo di quest’anno. Noi di Italia Viva riteniamo che un teatro con 250 posti disponibili possa e debba riaprire. I problemi relativi agli abbonamenti potrebbero essere risolti con soluzioni eccezionali, essendo eccezionale la situazione attuale. Ad esempio, non consentendo di fare abbonamenti ma aprendo solamente con lo sbigliettamento. Accrescendo il numero delle repliche, effettuando gli spettacoli almeno su tre date. Coinvolgendo, nello stilare un nuovo cartellone, le numerose energie e professionalità che la città può offrire in questo settore, offrendo la possibilità di non pagare il teatro a prezzo fisso ma a percentuale. Insomma, ci sono molte cose che si potrebbero fare per non privare la città del suo teatro”.

Parlano di “vera e propria ferita nel tessuto sociale della nostra città”, invece, gli attivisti del M5S. “Il teatro Traiano – affermano – cuore pulsante della cultura rischia di non avere una programmazione stagionale a causa della sconcertante inerzia del sindaco e dei suoi adepti che a quanto pare preferiscono dare priorità alle fontane zampillanti piuttosto che sostenere con adeguate risorse economiche e idonee misure di sicurezza anti-Covid un luogo che è vettore di unione, socializzazione e arricchimento umano. Come gruppo consiliare e gruppo attivisti prendiamo le distanze ancora una volta da questo modo di fare politica così insensibile e indifferente dinanzi a quelli che sembrano fantasmi inascoltati che urlano la propria disperazione. Sono coloro che danno vita a quella magia che si manifesta ogni volta che il sipario si apre sulla vita e prende vita l’arte scenica. Parliamo di attori, musicisti, danzatori, registi, tecnici del suono, della luce, macchinisti, facchini, sarti, direttori di scena, truccatori, impiegati negli uffici, maschere e altri lavoratori che, con le loro diverse mansioni e professionalità sono parte di quell’amor ch’è palpito fondamentale per una crescita collettiva. E’ abbastanza evidente che il sindaco delegato alla cultura fino a un mese fa non abbia avuto particolarmente a cuore l’organizzazione della macchina artistica, (sostenendo che trecento posti a sedere non siano sufficienti per rientrare nei costi) ancor meno si sia preoccupato di portare avanti progetti per avvicinare i giovani al teatro avviati qualche anno fa dal nostro Assessore D’Antò. Per non dimenticare una biblioteca comunale ancora a battenti chiusi così come l’archivio storico comunale e gli impegni culturali come il Festival dell’Iperrealismo le Olimpiadi della Cultura completamente dimenticate dalla furia gretta dell’ignoranza gestionale. A questo punto come direbbe il Maestro Eduardo De Filippo ‘Adda passà ‘a nuttataì e speriamo passi in fretta perché mai avremmo voluto assistere alla nomina solerte di un Sovrintendente affinché sovrintendesse un Teatro che al momento non c’è”.

Sulla questione si registra anche l’intervento del dirigente di Confcommercio, Tullio Nunzi: “La cultura – sottolinea – produce valore aggiunto, gli eventi culturali possono valorizzare i territori, promuovere il turismo e trainare le economie locali. Tutto il settore culturale genera pil ed indotto. Gli eventi culturali impattano sul territorio anche a livello economico:ricettività, ristorazione, e si ripercuotono anche su imprese di altri settori. Lo ripeto,ma 1 euro investito nel territorio, attiva in media 12 euro di spesa,per circa 5 euro di valore aggiunto.Mi sembrerebbe pertanto assurdo far saltare la programmazione del teatro traiano,come mi sembra assurdo che un polo di riferimento culturale, come la biblioteca comunale debba rimanere chiusa. Credo che le varie programmazioni, i vari eventi culturali nel territorio debbano essere coordinati, con un maggiore coinvolgimento del tessuto economico e dei diversi sistemi produttivi”.