Potere al Popolo: “L’arrogante Musolino si è reso conto che il Porto è in crisi?”

CIVITAVECCHIA – Da Potere al Popolo Civitavecchia riceviamo e pubblichiamo:

“Il porto di Civitavecchia, che dovrebbe essere il luogo del rilancio della città, vive oggi una crisi senza precedenti. Tra le ultime brutte notizie c’è il taglio dei servizi affidati alla Seport.
E’ già stato comunicato ai sindacati il ricorso a massicce dosi di cassaintegrazione, anticamera di possibili licenziamenti collettivi.
A seguito della riduzione del servizio di raccolta dei rifiuti, come prevedibile, lo scalo si è trasformato nell’ultimo fine settimana in un immondezzaio.
E come ormai ci ha abituato il presidente dell’Adsp Pino Musolino, al report giornalistico che denunciava questi fatti, ha risposto con un comunicato stampa sconclusionato e pieno di arroganza. Musolino parla del suo piano di risanamento come se fosse il vangelo a cui nessuno deve osare opporsi. In aggiunta, ricordando le sventurate uscite di Matteo Renzi, dall’alto della sua poltrona dorata, parla di sacrifici per molti. Sacrifici che per ora sono tutti sulla pelle dei lavoratori e dei civitavecchiesi.
Facendo un quadro della situazione del porto a quasi un anno dall’insediamento della nuova amministrazione a molo Vespucci i punti critici sono tantissimi: i fumi delle navi invece di diminuire aumentano. E’ ormai a tutti evidente la perenne striscia di smog giallognola che aleggia sulla città, frutto dei camini di traghetti e crociere che sputano fumi ad ogni ora. Di controlli sulla legalità di tali emissioni non se ne vede nemmeno l’ombra; i nuovi tagli annunciati per la Seport, con decine di lavoratori che vivranno i prossimi mesi in cassa integrazione (ricordiamo che questo ammortizzatore sociale prevede un massimale di 920 euro al mese) e con la forte preoccupazione di poter perdere il lavoro; la carenza di organico e la mancata assunzione dei precari per la Pas con assegnazione diretta a terzi di alcuni servizi per il periodo estivo, è una situazione tutt’altro che risolta, nonostante i servili comunicati di congratulazioni dei partiti che vanno dal Partito Democratico a Fratelli d’Italia, sempre pronti ad applaudire il potente di turno per ottenerne le grazie, come se disoccupazione e turni massacranti non fossero un problema serio; la questione ad oggi irrisolta dei gruisti della GTC, con i lavoratori che non sanno ancora che fine debbano fare. Ricordiamo anche che nella banchina 23, oggetto del contendere della guerra commerciale messa in atto da Traiana, dove competenze e professionalità sono state offese e svilite, è accaduto pochi giorni fa un gravissimo incidente con l’infortunio di un lavoratore; i lavoratori della Minosse, addetti allo scarico del carbone, a cui Enel ha già annunciato licenziamenti di massa, per cui al momento non c’è nessuna concreta opzione alternativa sul tavolo della vertenza; le voci sempre più forti della perdita della tratta Civitavecchia-Cagliari, storico collegamento della nostra città senza il quale perderemo lavoro ed un tradizionale scambio culturale e commerciale che è nella storia della nostra città; in tutto questo, da quello che è finora trapelato, gli unici soldi arrivati nelle casse dell’autorità portuale dal recovery plan verranno investiti nella divisione in due del porto con l’apertura a sud dell’antemurale. Milioni investiti in un progetto vecchio di più di dieci anni e che non porterà nessun posto di lavoro stabile nella città.
Vorremmo sottolineare invece come, al di là degli annunci di integrazione tra porto e città, un’apertura a sud mette a grave rischio la balneabilità del mare in zona Marina-Pirgo; il terminal container garantisce ancora una quantità di lavoro irrisoria, nonostante l’annuncio di nuove e grandi navi che attraccano. Navi che pur sostando in città, non movimentano contenitori con il risultato che il lavoro non aumenta.
Come i suoi predecessori Musolino sembra vivere sulla luna. I suoi interventi fuori luogo e tracotanti sono offensivi per le centinaia di famiglie che vedono diminuire il reddito derivato dal porto da lui governato.
Il presidente ha forse creduto che ingraziandosi i dirigenti dei partiti locali la città sarebbe stata zitta e buona a contemplare il suo lavoro, anche quando questo prevede tagli dei servizi e miseria diffusa. Come se la inefficiente e poco capace classe politica locale fosse veramente in contatto con la società.
Sarebbe molto meglio per il Presidente organizzare incontri con lavoratori e parti sociali, con cui discutere dei problemi e di vere soluzioni, invece di organizzare inopportune partite di calcetto.
Se lo facesse si renderebbe conto che il clima in città e nel porto è molto teso e di pagare la crisi creata da chi amministra il territorio, i cittadini non hanno veramente più voglia”.

Potere al Popolo – Civitavecchia