Pioggia di commenti pro e contro Tidei

CIVITAVECCHIA – Altra pioggia di commenti all’indomani della caduta dell’Amministrazione Tidei. Ovviamente contrastante il panorama della platea politica cittadina, che si divide tanto per cambiare tra pro e contro Tidei. Di seguito tutti gli interventi pervenuti quest’oggi in Redazione.

“La crisi aperta a Civitavecchia dalla stravagante alleanza tra Sel locale e il centrodestra è un fatto molto grave che non ha alcuna giustificazione politica. C’erano mille altri modi di affrontare i problemi politici aperti, ma sempre nel rispetto del mandato dei cittadini. E’ evidente il peso spropositato che nella vicenda hanno avuto fatti legati alla pura gestione del potere e ad interessi economici che nella città del porto troppo spesso piegano valori, ideali e impegni presi con i cittadini. La crisi sarà un danno per la città, anche perché avviene mentre tutte le istituzioni locali erano impegnate a valorizzare il porto di Civitavecchia come sito produttivo strategico per accogliere la nave Concordia che poteva portare nel Lazio centinaia di posti di lavoro. Ora per colpa di un gruppetto di irresponsabili egoisti siamo più deboli e meno credibili”.

Nicola Zingaretti – Presidente Regione Lazio

“Quanto è avvenuto nei giorni scorsi è un fatto gravissimo: l’asse tra il PdL e Sel che si è venuto ha creare ha del vergognoso ed è emblematico che Gianni Moscherini sia stato delegato alla consegna delle firme da parte dei sedicenti ‘compagni’ di Sinistra Ecologia e Libertà, questo dimostra di chi è la regia di un’operazione vile e dettata da motivazioni che nulla hanno a che vedere con la politica.
Quella dell’acqua pubblica è una bandierina pateticamente sventolata. Se i dirigenti di Civitavecchia infatti erano davvero intenzionati a giocare un ruolo importante per scongiurare il passaggio ad Acea Ato 2 avrebbero potuto rivolgersi anche al loro referente in Regione Smeriglio, che invece ha votato la delibera che prevedeva il commissariamento ad acta. Inoltre, non negando che all’interno di una maggioranza possano sorgere problemi di comunicazione o incomprensioni caratteriali e sicuramente le responsabilità sono anche di Tidei, esse devono sempre cedere il passo al bene collettivo, che in questo caso era risolvere le mille questioni che la città ha ereditato dal folle bengodi moscheriniano. Un partito che su quasi 900 delibere votate in un anno e mezzo ne ha presentate solo 18 dovrebbe avere la decenza di tacere e vergognarsi della propria assoluta improduttività e non gettare fango su chi lavora.
La triste verità è un’altra però ed attiene ad un ‘sistema portuale’ che incide pesantemente sulla vita politica cittadina, come già incise per la vicenda Saladini. Gran parte degli sfiducianti fanno infatti riferimento a società o ad enti che a vario titolo operano nel porto, segretari di partito inclusi. Consiglieri eletti dal porto con 700 voti che non hanno mai aperto la bocca in consiglio comunale, per non parlare di ex “democratici” inclini a sfiduciare sindaci ma sempre con grandi attese, in parte già soddisfatte dal porto.
Nessuno nega la possibilità a chi lavora ed opera dentro il porto di fare politica, purchè non sia schiavo di una logica che per molti anni ed anche oggi ha fatto sì che dentro al porto non si potesse mettere il naso, che non si potesse chiedere un rapporto nuovo e paritetico tra la città e il suo (della città) porto, che là dentro pochi padroni del vapore dovessero e potessero fare il bello e il cattivo tempo al di là della volontà popolare, lo dimostrano le reazioni violente ed isteriche alle osservazioni quanto mai pacifiche del consigliere Giannini da parte di diversi consiglieri comunali e del vicesindaco. Era impensabile per qualcuno modificare rapporti di potere storici che hanno governato la città in questi anni.
C’è bisogno di un grande sussulto a seguito della vergogna che si è perpetrata: in questa città non è più tollerabile un cartello elegga consiglieri ‘silenti’ e decida sul futuro della città e sulla vita e la morte delle amministrazioni a discapito dei suoi cittadini. Ne va della democrazia dei rapporti, della libertà di informazione e del futuro di Civitavecchia.
Fa male vedere tanti compagni e amici di Sel prestati a un gioco becero ed agitare l’acqua pubblica per coprire conventicole storiche che hanno sfasciato la città e lo dico con l’amaro in bocca di chi, da consigliere d’opposizione ha combattuto Moscherini, i transfughi e insieme al collega Piendibene e a pochi altri ha denunciato le malefatte di Moscherini sulle aziende pubbliche, la scellerata delibera 29 voluta dall’ex Assessore al bilancio Monti, gli spropositati aumenti dei costi e gli enormi debiti delle società, quando da Sel non arrivava una parola di critica e i sindacalisti di quell’area assistevano compiacenti al rigonfiamento delle società, alle promozioni spropositate e alla peggiore mala gestione. Sono rammaricata per tutti quei lavoratori che dal Commissariamento non riceveranno certo benefici.
Oggi Sinistra Ecologia e Libertà si allea con chi ha sfasciato la città e ha lasciato debiti per milioni con l’ipocrita foglia di fico del passaggio in Acea Ato2 a cui il suo stesso vicepresidente della Regione Lazio non si è opposto neanche quando era in Provincia.
Da Parlamentare del territorio continuerò a lavorare per la città e per portare qui opportunità di sviluppo e di occupazione, Concordia in primis, ma non mi sottrarrò all’obbligo di capire che cosa succede in un settore produttivo della città che fa bello e il cattivo tempo. E’ giusto che i cittadini sappiano di più di ciò che accade in porto e come avviene per altri soggetti pubblici possano approvarne o criticarne le scelte.
Il Pd continuerà a lavorare ad un’alternativa all’asse Luciani-Moscherini, che per scopi del tutto personali ed affatto politici vuol continuare a banchettare sulle macerie della città”.

Marietta Tidei – Deputata Pd

“’La goccia che ha fatto traboccare il vaso’. Così sono stato chiamato, utilizzato come scusa, successivamente i miei articoli sul porto. Sinceramente non pensavo saremmo caduti, non pensavo che i Consiglieri di quest’Amministrazione fossero come quei predecessori che, per logiche lontane dalla (buona) politica, hanno tradito la loro maggioranza. Confidavo soprattutto nei giovani colleghi, speravo albergasse in loro la volontà di cambiare davvero la nostra città. Mi sbagliavo. Il fronte del Porto è stato più forte.
Volendo mettere per un attimo da parte la questione morale, è disarmante la leggerezza con cui si sono ‘dimenticati’ problemi molto seri per questa città. Penso ai lavoratori di Hcs, per i quali stavamo faticosamente trovando una soluzione, penso a quelli di Italcementi, di cui ci stavamo occupando, penso all’Interporto ed al lavoro svolto per farlo ripartire e così molte altre questioni. I firmatari della discordia sono letteralmente passati sopra le teste di molti cittadini, che pagheranno l’irresponsabilità e l’avidità degne del peggior mercato della politica.
Chi spiegherà ai nostri concittadini che il Porto è ‘cosa nostra’ e non può essere toccato? Chi dirà loro il vero motivo per cui Sinistra Ecologia e Libertà ha utilizzato un notaio in comune con niente meno che Gianni Moscherini, delegandolo ufficialmente anche per presentare le firme di sfiducia?
Chi avrà ancora il coraggio e la faccia tosta, per dire che il carbone non può essere bruciato, però può essere movimentato? Un po’ come dire che è il proiettile ad uccidere e non la pistola.
No, i colpevoli non racconteranno mai tutto questo. Diranno che è colpa della ‘questione acqua’, su cui in verità era stato trovato l’accordo, diranno che è colpa delle larghe intese, di cui infine (e non solo infine) sono stati i veri artefici. Diranno tutto tranne la verità. A quella penserà il Partito Democratico e tutte quelle forze riformiste di Centro Sinistra. Non permetteremo che questa città sia consegnata al fronte del Porto. Non questa volta”.

Stefano Giannini – ex Consigliere comunale Pd

“In merito alla sfiducia espressa da Lungarini, Cacciapuoti e Santori, eletti nelle liste civiche Lista Tidei e Ritorna al Futuro, desidero esprimere profondo disappunto. Ricordo a questi tre signori che sono stati eletti in consiglio comunale anche grazie ai nostri voti e a tutti quelli che si sono candidati nelle due liste.
Loro che parlano tanto di scarsa condivisione dovrebbero spiegarci come mai dal momento delle elezioni hanno solo pensato a consolidare le loro posizioni personali. Questi tre capitani coraggiosi dovranno insieme agli altri assumersi tutte le responsabilità di aver messo la città in ginocchio. Sappiamo cosa succederà ai lavoratori delle partecipate e quanto il Commissario Prefettizio aumenterà le tasse per tutti i cittadini. Certe decisioni dovrebbero essere state discusse almeno con i componenti delle liste che hanno consentito loro di entrare in Consiglio e non di notte a casa di Moscherini e Monti.
Sono profondamente indignato per un comportamento tanto scorretto quanto vile e vigileremo su quanti parenti di tutti gli sfiducianti entreranno a lavorare nel sistema porto”.

Ignazio Gaggioli – Direttivo Pd

“Gli sviluppi dello scenario politico cittadino hanno preso una piega che forse potrà sorprendere i meno accorti. Ma analizzando i fatti, le dinamiche risultano per lo meno strane. Domenica notte alle 23:30, una nota del sindaco annuncia le sue dimissioni. Ieri mattina si dimettono 16 consiglieri e quindi i 20 giorni per il ‘ripensamento’ da parte del sindaco non ci sono e a primavera si andrà a votare. Non possiamo non notare una strana ‘corsa’ a mettere per primi la parola fine ad un’esperienza politica in cui avevano sperato in molti, ma che all’atto pratico è stata una delusione. Come non ricordare l’indegno epilogo della questione AIA, e la sbadataggine degli ‘ambientalisti del palazzo’; come non ricordare gli impegni presi sul programma di coalizione e puntualmente disattesi come l’indegno balletto sulle case popolari o l’affidamento dei parchi pubblici ‘mai ai privati’; come non ricordare la defenestrazione delle voci contrarie al pensiero unico; come non ricordare il mancato ritiro delle indegne varianti al piano regolatore cittadino; e la lista sarebbe ancora lunga.
Ma a quali fatti seguono le dimissioni del sindaco? Cosa ha portato all’escalation dell’ultimo periodo?
1. La “riqualificazione” dell’area Italcementi subisce una forte battuta d’arresto quando la maggioranza viene chiamata ad ascoltare la volontà popolare che chiede più verde pubblico.
2. Il bando per lo stadio Fattori va deserto grazie alla pressione dei cittadini e quindi un’enorme speculazione edilizia non si farà. Risultato: uno degli affari potenzialmente più remunerativi dei prossimi anni (in termini monetari e di bacino elettorale), va in fumo.
3. La pessima gestione del servizio idrico ha lasciato il segno: prima le disattese promesse di sistemazione del bacino di Montanciano e poi il passaggio ad Acea Ato2 S.p.a. del servizio idrico cittadino che, avversato dall’intera città, non è più stato così scontato. In parecchi si sono via via convinti della bontà delle argomentazioni nostre e del comitato per l’acqua pubblica;
4. La ridensificazione del PZ4 di San Gordiano incontra il parere avverso dei cittadini che non si limitano a protestare, ma adiscono alle vie legali (ricorso al Tar); e quindi anche questa potenziale ‘fonte di sviluppo’ (leggasi grosso possibile affarone) sfuma o comunque diventa più difficilmente percorribile;
5. Appena si è provato a lanciare un sassolino in direzione del porto, è tornata indietro una gragnuola di improperi e di ‘chi va là?!?’, guai a toccare i feudi di qualcuno!
Nell’elenco qualcuno vede qualcosa che riguardi vagamente l’interesse dei cittadini civitavecchiesi? La domanda era retorica.
Quindi i recenti accadimenti possono e devono essere visti dalla cittadinanza tutta, come l’opportunità per cambiare veramente aria.
Tra qualche mese, ci sarà la possibilità di costruire per i nostri figli opportunità diverse dal lavoro in Centrale o dal pendolarismo coatto.
Tra qualche mese, ci sarà la possibilità che questa città possa diventare un luogo di cui andare fieri. Dipende da tutti noi”.

Movimento Cinque Stelle Civitavecchia

“Quando una esperienza riformista fallisce per la seconda volta, (leggi Saladini e Tidei), sarà impossibile per componenti progressiste tornare a governare. Questa amministrazione era basata su delle alleanze e dalle alleanze, normalmente, si capisce (o meglio si dovrebbe) capire dove un partito voglia andare.
Invece tra chiacchiericci infiniti, pratica delle mediazioni estenuanti, la politica si è dileguata, finita e riaffiora una città vuota, senza un destino, senza ambizioni e progetti per il futuro.
Una città che vive da oggi un disincanto cinico e cupo. Non solo ma si ha la triste sensazione che nei partiti ognuno gioca per se, al massimo in combutta con qualche sodale. Una vera riduzione della politica a luogo del compromesso e dell’auto conservazione, e tutto ciò attraverso una opportuna rimozione del passato.
Alla fine di questa anno e mezzo di governo, la sensazione prevalente è che la politica sia percepita non come soluzione dei problemi, ma come regolare al proprio interno conti sospesi.
Per un elettore di sinistra la sensazione che la sinistra sia ormai votata al fallimento. E che i partiti, di sinistra, hanno un rapporto impotente con la realtà.
L’incapacità da parte dei partiti di essere, creare classe dirigente, ma di limitarsi semplicemente alla sopravvivenza quotidiana, alla ricerca di piccoli favori.
La cosa che maggiormente fa imbufalire poi, sono gli scambi di accuse; nel dire e non dire, in particolare sui social network, il partito del carbone, l’attacco del partito del porto, assunzioni, bancomat comunali, segnali tutti criptici fra addetti ai lavori, una guerra di posizione gramsciana, tradotta nei fatti in una rendita di posizione; che ha bloccato questa città.
Ma nel momento dell’alleanza elettorale, non si sapeva chi scaricava il carbone. E non sarebbe più semplice e chiaro dire a noi poveri ed ignari sudditi, come si scarica il carbone; o chi ha chiesto di assunzioni familiari o altro.
Sembra quasi che alcune cose siano limitate per la conoscenza agli addetti ai lavori, e non vadano dette al popolo; almeno fino a che si vivacchia e si tira a campare.
Ci sono assunzioni illegali, si vada alla procura; sul carbone ci sono perplessità si denunci il tutto. Facendo nome e cognomi, non limitandosi a semplici accenni incomprensibili ai più. Diverse volte si è denunciato la assenza del merito, e al presenza di aspetti familistici nelle varie società.
A mio avviso si sono promossi gli obbedienti (anche se deficienti) e si cacciavano gli indipendenti (anche se intelligenti). Ma a qualsiasi accenno si diceva che non era cosi, anzi questa denuncia veniva presa come provocazione, e si davano giustificazioni autoindulgenti. La triste sensazione che si desume dalle affermazioni di questi giorni, è quella di trovarsi davanti ad una mediocre classe di politicanti litigiosa, incapace di guidare una città, che spera di trovare nelle accuse e nella genuflessione autorevolezza e serietà mai avuta.
Nel vuoto della rappresentanza, da mesi sulla scena politica civitavecchiese, irrompe quello che Gramsci chiamava il dominio del l’elemento teatrale, come soluzione (falsa) alla crisi. Un vero triste e assurdo teatrino della politica.
Oggi il primato della politica, in particolare a sinistra è stato detronizzato; con un rischio che tra sei mesi rivedremo tutti insieme ,dimentichi di tutto, pur di conquistare il potere.
Per chi, in buona fede, ci ha creduto e crede in una politica che dia soluzioni concrete a disoccupati aziende in crisi, emarginati, licenziati, forse è venuto il momento di saltare la mediazione dei partiti, di questi partiti ormai inaffidabili.

Tullio Nunzi