Petroli Investimenti esternalizza il servizio antinquinamento, l’USB proclama lo stato di agitazione

CIVITAVECCHIA – Ha scelto il periodo natalizio la Petroli Investimenti per ufficializzare l’esternalizzazione del servizio antinquinamento, cedendo alla cooperativa Tecnomate mezzi e personale. Una notizia che non tranquillizza di certo i lavoratori, come spiega il sindacato USB che ha deciso di proclamare lo stato di agitazione.

“Pensavamo che dopo la vertenza dello scorso luglio le società del Gruppo Ludoil che operano presso i depositi costieri di oli minerali avessero effettivamente cambiato registro, ma evidentemente ci sbagliavamo – si legge in una nota del sindacato di base – Questa volta a creare scompiglio è in particolare la Petroli Investimenti, che in pieno periodo natalizio e senza alcun preavviso ha deciso di esternalizzare il servizio di monitoraggio off-shore e antinquinamento marino, cedendo alla Tecnomate il ramo d’impresa costituito dalla motonave Ecostar e da 6 lavoratori. Più che comprensibile lo stato d’animo delle persone coinvolte, che da un momento all’altro si vedono espulse da un grande gruppo industriale per essere assunte da una cooperativa che, con tutto il rispetto, non può certo assicurare la stessa stabilità occupazionale. Almeno ci fossero ragioni convincenti! Al contrario, si lamentano motivi di scarso fondamento, quali l’estraneità delle attività cedute alle competenze storiche dell’azienda – di cui ci si accorge dopo anni di servizio e tante navi scaricate senza problemi – in un modo così poco credibile da far pensare ad altro. D’altro canto, non può essere una mera circostanza che tutto accada proprio quando questi lavoratori dovevano ricevere importanti competenze, che la società non riconosce loro fin dall’assunzione, come non può essere un caso che gli stessi lavoratori – selezionati non si sa bene come, visto che la Ecostar non possiede formalmente un equipaggio – siano tutti iscritti alla USB. Una “coincidenza” dal sapore discriminatorio e antisindacale, che ovviamente avremo modo di rappresentare all’autorità giudiziaria. Qualcuno deve aver pensato di prendere due piccioni con una fava, anzi tre, considerando che gli interessati vantano sostanziosi crediti che forse si vuole ribaltare sulla stessa Tecnomate. Ma chiaramente non staremo a guardare”.

USB Lavoro privato intende infatti opporsi con fermezza “a una decisione non soltanto priva di serie ragioni operative, ma che appare per lo più viziata da gravi profili di illegittimità”. “Il tutto considerando che – prosegue l’USB – in alternativa, il personale interessato potrebbe agevolmente essere assorbito nelle molteplici attività svolte dalla Petroli Investimenti spa e dalla stessa So.De.Co. srl, – società appartenente allo stesso Gruppo Ludoil – da tempo contrassegnate da importanti carenze di organico che rischiano di incidere sulle condizioni di sicurezza di un sito energetico di grandi dimensioni, qualificato come infrastruttura strategica di rilievo nazionale e sottoposto alla normativa Seveso. Un sito dove, proprio in tema di sicurezza, registriamo già da tempo elementi di preoccupazione. Per tutto questo, abbiamo già dichiarato lo stato di agitazione. Oggi stesso i lavoratori si riuniranno in assemblea per decidere le iniziative più opportune”.