Pergolesi: “La differenziata che non fa la differenza”

CIVITAVECCHIA – Dall’esponente di Italia Viva Marina Pergolesi riceviamo e pubblichiamo:

Qualche considerazione sulla crisi di Csp:
1) La situazione finanziaria ed economica che il dott. De Leva, a nome del consiglio di amministrazione, ha opportunamente presentato ai sindacati e al socio unico comune di Civitavecchia, evidenzia una possibile (se non improcrastinabile) messa in liquidazione della società. Un eventuale intervento può avvenire soltanto all’interno di un piano di risanamento che garantisca l’equilibrio futuro dei conti della partecipata.
2) Dal bilancio di CSP del 2018, capiamo un dato inequivocabile: il capitale sociale della società è sottodimensionato rispetto alle perdite previste. In termini più semplici il CdA è responsabile della situazione se non si interviene concretamente con finanziamenti che recuperino il pesante disavanzo richiesti al socio unico comune di Civitavecchia.
3) Non aprirei la voragine di responsabilità sugli emolumenti dei dipendenti e sui debiti verso fornitori. Entrambi possono ricorrere a quanto previsto dal diritto in tema di recupero del credito.
Sono situazioni pesanti che, messe in relazione alla numerosa forza lavoro presente in organico, determinano un inequivocabile campanello di allarme per il futuro della società, dei servizi che eroga e della tenuta dei posti di lavoro.
La storia della CSP, nata dalla ceneri (che ancora fumano) della precedente municipalizzata rappresenta l’ennesimo fallimento della giunta monocolore pentastellata che in quanto a capacità imprenditoriali ha dimostrato limiti imbarazzanti.
Quanto si parte con un progetto (vedi Porta a Porta) si tracciano le linee guida, si fa un piano tecnico economico per avere una visione a medio lungo termine delle eventuali ricadute finanziarie. La pratica del “buon padre di famiglia “ scritta nel nostro codice civile non è frase e basta. E’ un modo di vivere.
Il problema di oggi è conseguenza di una partenza tardiva, con dati previsionali approssimati del progetto e soprattutto attuato nelle immediate vicinanze della tornata elettorale. Una scelta che ha determinato la fine di un progetto politico che sta a tutt’oggi confermando il trend negativo. I risultati sono lì a dimostrare l’impossibilità di alcuna replica.
La nuova (?) amministrazione targata avvocato Tedesco adesso avrà modo di dimostrare, al di là di ogni ragionevole dubbio, quali e quante misure saprà mettere in atto. A tutela della occupazione, del servizio da dare ai cittadini ma e soprattutto per evidenziare un totale cambio di rotta nella gestione della “cosa” pubblica.
Pensare che una società vocata al servizio possa avere un organico numeroso con percentuali imbarazzanti di impiegati, con anzianità ed indennità varie costosissime nonché sacche di privilegi che una società di servizi non può permettersi, e contemporaneamente dare disservizi alla comunità, rappresenta una inaccettabile mancanza di visione ma soprattutto di coraggio.
“ alcuni credono di essere perfetti; la loro vanità è più forte della loro miseria.” CSP sta lì a dimostralo. Con buona pace di Tomasi di Lampedusa.

Marina PergolesiItalia Viva