Penalisti in sciopero contro la riforma del Governo

CIVITAVECCHIA – Astensione degli Avvocati Penalisti dalle udienze e dall’attività giudiziaria nei giorni del 242, 5 e 26 maggio. Molteplici le ragioni della protesta, incentrate principalmente contro il progetto governativo di riforma delle norme.
Per quanto attiene la prescrizione, secondo il Presidente degli avvocati penalisti di Civitavecchjia Pietro Messina “allungarla non accorcia ma allunga i tempi del processo, viola la generale, della collettività a conoscere nei tempi più bervi se un imputato è colpevole o innocente”.
In merito alle intercettazioni “l’attuale normativa non garantisce il diritto alla riservatezza delle comunicazioni penalmente irrilevanti e, cosa ancora più insidiosa, le prerogative connesse alla tutela della funzione difensiva fra l’assistito ed il proprio difensore, per cui vi è necessità di prevedere più efficaci strumenti che impediscano la violazione dei suddetti diritti con modalità tali che, pur garantendo le esigenze investigative, consentano il necessario contraddittorio delle parti”.
Sul cosiddetto “processo a distanza” secondo Messina “occorre impedire ogni ulteriore estensione del “processo a distanza” ai processi con imputati detenuti, evitando che si compia lo snaturamento del processo con il ricorso a presunti criteri efficientisti del tutto estranei alla natura democratica e liberale del modello accusatorio e contraddicono i principi costituzionali del giusto ed equo processo”.
C’è poi la questione dei captatori informatici. “Occorre regolare più rigidamente gli ambiti di utilizzazione di tali strumenti intrusivi, ubiqui ed onnivori, la cui efficacia richiama alla mente gli angoscianti scenari orwelliani di una collettività che, in nome della lotta alla criminalità, può essere sottoposta senza limiti e senza filtro alcuno ad un controllo tecnologico applicato ad ogni dispositivo elettronico portatile, personal computer, tablet, smatphone, etc. , nel mentre si vorrebbe operare una semplificazione dello strumento intercettativo con la riduzione delle garanzie difensive che, al contrario, richiederebbero una normativa più severa e rigorosa per ricondurre il tutto nell’ambito del rispetto dei diritti costituzionali a favore di tutti i cittadini”.
Infine per ciò che attiene la separazione dei poteri e l’autonomia della politica per Messina “occorre ribadire con fermezza che la Politica deve affrontare l’attuale momento di transizione senza condizionamenti o pressioni provenienti da altri ordini dello Stato, ma anche sottraendosi con autorevolezza alla azione condizionante del populismo ed alle prospettazioni strumentali e semplicistiche del processo penale, nel rispetto del modello dell’equo e giusto processo penale e dei principi del contraddittorio, dell’immediatezza e della ragionevole durata, legati indissolubilmente alla libertà di tutti ed alla vita della nostra stessa democrazia”.