Le indagini che hanno spinto le autorità ad inviare avvisi di garanzia per fare luce sui lavori portuali non possono non spingere a considerazioni. Riteniamo che la magistratura debba fare chiarezza non solo sulla questione in esame ma debba anche inviare un messaggio forte al mercato. Deve risaltare in tutta la sua evidenza che il nostro scalo marittimo è esente, in ogni sua attività, da infiltrazioni criminali, da fenomeni di corruzione e di malaffare. Abbiamo fiducia e rispetto per il lavoro degli inquirenti. Siamo certi che vorranno fare quanto nelle loro competenze per colpire tutti coloro che, con i loro comportamenti, rischiano di gettare un generale discredito sul nostro tessuto imprenditoriale. Si deve fare piena luce e chi ha violato le leggi deve risponderne. Detto questo, la politica deve dire ciò che pensa senza reticenze. Gli eventuali reati non rientrano nelle nostre competenze. Il giudizio politico sulla gestione del Porto invece rientra del tutto nella nostra sfera. Su questo riteniamo di dover esprimere il nostro punto di vista. Torniamo a chiedere che la magistratura continui lungo la strada intrapresa senza sosta, che vi possa essere estrema trasparenza sulle attività portuali, nel loro complesso e che, certamente sarà così, non si arretri di fronte all’ accertamento pieno delle verità. Pure ci permettiamo, esprimendo un giudizio politico negativo, di rilevare che risulta chiaro che si è mancato al dovere di controllo. Un controllo che sarebbe spettato a tutti gli organi di gestione dell’Autorità Portuale.
Non è sufficiente dichiararsi parte lesa per allontanare da sé ogni attenzione. La politica non può distrarsi. Noi non vogliamo distrarci. Vogliamo essere rassicurati circa il fatto che i molteplici organi creati in seno all’Autorità Portuale per garantire la legalità e per esercitare i necessari controlli abbiano svolto le loro funzioni. Vogliamo essere rassicurati che la Presidenza e il suo comitato portuale non erano a conoscenza delle denunce avanzate già da mesi circa le irregolarità poi riscontrate dalla magistratura. Che si sia trattato solo, in questo caso di un peccato di distrazione. Vogliamo essere rassicurati che tutte le gare d’appalto in Porto siano mstate svolte nel pieno rispetto delle norme e che non siano state mai inquinate da indebite pressioni. Il nostro Porto non merita di essere un porto avvolto dalle nebbie ma al contrario illuminato da operazioni solari e trasparenti. Un pensiero, non ultimo in ordine di importanza, è rivolto verso coloro che rischiano di pagare il prezzo di comportamenti deviati. I lavoratori edili e edili-marittimi non debbono pagare il prezzo di eventuali violazioni alle leggi. La politica deve essere vicina al Sindacato che ha già espresso le proprie preoccupazioni. Vanno trovate tutte le soluzioni, nel rispetto del lavoro dei magistrati volto alla massima chiarezza, per evitare che la città paghi un prezzo sociale troppo elevato. Il nuovo Sindaco, noi siamo certi che sarà Tidei, dovrà con speditezza convocare un tavolo con le organizzazioni sindacali interessate ed insieme a loro cercare le migliori soluzioni, non escludendo il pieno coinvolgimento delle istituzioni regionali o dello stesso Ministero del Lavoro.”