Una desolazione. Il Direttivo del PD si è svolto alla presenza dei personaggi più rappresentativi del PD locale. C’erano tutti ed è inutile fare i nomi. Tutti e tutti hanno parlato alla presenza di Sandro Scotti proveniente da chissà dove.
Tutti hanno parlato e tutti uniti “contro” il porto. Il perché di questa contrarietà non si capisce : il PD è contro il crocierismo e le sue navi? Contro le banchine? Contro i camalli? Contro i containers? Contro l’occupazione nello stesso porto? No, niente di tutto questo.Tutto in funzione anti-Monti.Contro l’attuale direzione e contro Monti. Accusato di cosa non si capisce. Una contrarietà che “massacra” ulteriormente la Sinistra, all’interno del PD e con gli altri di una possibile compagine di centro-sinistra, SEL innanzitutto e la parte più radicale sempre più distante.
Si vota e si approva un documento fantasma, non distribuito fra i membri del Direttivo, letto ma non consegnato per timore che venisse diffuso. Perciò tutto “bardato”, sottaciuto, riservato. Un documento “esoterico” fatto da pochi e riservato a pochi. Ciò serve a legittimare, forse, la visita al MinistroDelrio, a cui si è detto o si andrà a dire che Monti NO , Monti il PD di Civitavecchia non lo vuole. Il perché non ha importanza . Non lo vogliono “quelli che contano”, punto e basta. E per questo si sacrificano persino le ultime possibilità di unità della sinistra. Chi sarà mai dunque questo Monti che io conosco solo per via mediatica e che bisogna assolutamente abbattere? Due cose non mi sono sfuggite: che a scrivere il documento fantasma sia stato qualcuno della parte vecchia del Partito (non una commissione, un gruppo, ma uno solo) e che chi lo ha sostenuto rappresenta per palesi aspetti anagrafici ciò che va e deve essere rinnovato.
Sullo sfondo di uno sfilacciamento ulteriore del Partito, di una limitazione dell’autonomia degli organi di direzione ed un dissenso della parte più giovane ( sei voti contro e quindici favorevoli) che non può essere trascurato o nascosto, nemmeno a Delrio.
Le presenze “esterne” alla direzione, infine, rappresentano il segnale della mancata autonomia degli organismi dirigenti da una parte e, dall’altra il voto dei giovani, quello di un’aggregazione che timidamente ma risolutamente e disperatamente agogna al rinnovamento. E a Roma ormai lo sanno…
Patrizia Mangano Direttivo PD Civitavecchia