Partita la mobilitazione “a difesa della scuola pubblica”

coordinamento difesa scuola pubblicaCIVITAVECCHIA – Aula Calamatta gremita questo pomeriggio per la nascita del Coordinamento territoriale a difesa della scuola pubblica. Numerosi i docenti delle scuole cittadine e del comprensorio che hanno raccolto l’invito lanciato da un gruppo di insegnanti locali a mobilitarsi di fronte al “durissimo attacco che sta subendo in questo momento il sistema dell’istruzione pubblica italiana”. Presenti anche il Sindaco Pietro Tidei, l’Assessore ai Servizi sociali Enrico Leopardo, l’Assessore provinciale all’Istruzione Rita Stella, che hanno garantito il loro sostegno istituzionale al Coordinamento, oltre al Segretario della Cgil Civitavecchia-Rma Nord Cesare Caiazza. I promotori dell’iniziativa hanno illustrato le ragioni della protesta e la piattaforma programmatica sulla quale si intende avviare la mobilitazione, articolata su quattro punti: “No al D.D.L 953 ex Aprea, il progetto di riforma degli organi collegiali che restringe gli spazi di democrazia, aprendo la strada all’autonomia statutaria di ogni singola scuola, con la conseguente messa in discussione di un sistema nazionale pubblico dell’istruzione e la pericolosa accelerazione sul ruolo dei soggetti privati che avranno la possibilità di entrare a far parte degli organi collegiali e, in ragione del loro finanziamento esterno, influenzare pesantemente il Piano dell’Offerta Formativa”; “No al Decreto Stabilità che aumenta l’orario di lavoro settimanale da 18 a 24 ore, con 6 ore in più non retribuite in cambio della possibilità di usufruire di 15 giorni in più di ferie da maturare nel periodo estivo: un vero e proprio atto incostituzionale in violazione degli artt. 28 e 29 del CCNL 2006/09, un provvedimento che avrà forti incidenze negative sulla didattica e l’apprendimento e che chiuderà, al pari del concorso a cattedre appena bandito dal Ministero, la porta all’insegnamento a circa 30.000 precari inseriti nelle graduatorie”; “No al concorso truffa che, con criteri incostituzionali e discriminatori, obbliga docenti già vincitori di concorso a sottoporsi ad una nuova selezione e procedura di valutazione; illude aspiranti abilitanti e docenti alla stabilizzazione su un risibile numero di cattedre assolutamente sproporzionato rispetto ai posti tuttora vacanti; determina odiose discriminazioni nella classe docente nei criteri di ammissione alla prova concorsuale; impone prove selettive fuorvianti e inadeguate rispetto ai reali parametri di valutazione del corpo docente”. “Richiesta al Governo di stanziare nuove consistenti risorse per l’istruzione pubblica del Paese, senza ulteriori decurtazioni dal bilancio della scuola, anche e soprattutto alla luce degli ultimi stanziamenti di più di 200 milioni di euro per il comparto della scuola privata”.
Il Coordinamento si propone, oltre alle varie iniziative di protesta da mettere in campo, anche una sinergica collaborazione con le istituzioni locali, con le quali intende rapportarsi per elaborare “proposte e percorsi volti migliorare la qualità della didattica e garantire con tutti i mezzi a disposizione il diritto allo studio secondo”.
Nell’immediato due le iniziative che andranno a rendere subito operativo il Coordinamento: partecipazione unitaria in tutte le scuole del comprensorio allo sciopero indetto dai sindacati per tutto il comparto scuola il prossimo 14 novembre e una singolare correzione pubblica di verifiche e compiti in classe, quale protesta contro l’ipotesi di innalzamento non retribuito dell’orario di lavoro, che avrà luogo nel pomeriggio di sabato 17 novembre a piazzale del Pincio.