Nunzi si autoassolve anche per i ritardi dei lavori al Mercato

mercatoCIVITAVECCHIA – Ancora scintille sui ritardi dei lavori del vecchio mercato. L’Assessore all’Urbanistica Mauro Nunzi interviene sull’argomento seguendo la stessa linea politica già sposata per la Marina, minimizzando le responsabilità dell’Amministrazione e addossando la causa dei ritardi agli eccessivi formalismi dell’opposizione. “Il ritardo dell’inizio dei lavori  di ristrutturazione del vecchio mercato – spiega infatti Nunzi – come per la sospensione dei lavori alla Marina, è la conseguenza delle iniziative di chi si erge a tutore della legge e per il quale gli aspetti formali, in alcuni casi di irrilevante valore, sono di importanza vitale, trascurando totalmente le esigenze della cittadinanza e in questo caso della categoria dei mercatali che avrebbero bisogno di maggiore considerazione. Comunque – prosegue Nunzi – nei prossimi giorni si terrà un incontro presso la Soprintendenza per definire i tempi di rilascio dell’autorizzazione paesaggistica secondo l’articolo 146 del decreto n. 42 del 2004, che permetterà l’avvio dei lavori con la demolizione del mercato box alimentari di San Lorenzo e la relativa ricostruzione secondo il progetto approvato dall’amministrazione. L’incontro servirà anche per definire la documentazione che dovrà essere presentata per il rilascio dell’autorizzazione necessaria all’attuazione dell’intervento di risanamento programmato per il Mercato ittico, tenuto conto che l’immobile non ha tutte le caratteristiche di pregio evidenziate dalla Soprintendenza Paesaggistica nella nota del 24 novembre scorso”. Nunzi, dunque, entra nel merito delle pratiche già espletate dall’assessorato. “Già il 20 aprile scorso – sostiene Nunzi – abbiamo depositato il progetto approvato presso la Soprintendenza Archeologica e, dopo la richiesta fatta pervenire dalla Soprintendenza Paesaggistica a seguito di reiterate segnalazioni effettuate dal rappresentante dell’Ordine degli Architetti di Civitavecchia così come avvenuto per i lavori alla Marina, abbiamo immediatamente depositato il progetto di riqualificazione del Mercato. Posso assicurare che gli uffici stanno predisponendo quanto necessario per dare immediatamente corso ai lavori. Nelle more di ciò – continua – vigileremo affinché l’area recintata, peraltro più volte aperta da ignoti e che ha visto ripetuti interventi della Polizia Municipale, non continui ad essere utilizzata come discarica. Sappiamo – conclude – che la riqualificazione del mercato non può attendere. Soprattutto perché è un impegno assunto con i mercatali e con tutta la città. E gli impegni vanno rispettati”.
Non ci sta però a questa versione autoassolutoria di Nunzi il Consigliere comunale dei Verdi Alessandro Manuedda, che risponde punto per punto all’Assessore. “Per quanto riguarda il mercato, come per la Marina, il blocco dei lavori e i disagi per la cittadinanza, in particolare per i commercianti, sono causati dalla noncuranza delle norme e dal delirio di onnipotenza di Moscherini e della sua variopinta maggioranza – il suo esordio – Il 2 agosto scorso, infatti, il Consiglio Comunale ha respinto in maniera sprezzante la mozione, presentata ‘solo’ nove mesi prima, con la quale avevamo proposto di sospendere l’avvio del cantiere per cercare di ripristinare la correttezza degli atti, evidenziando una lunga serie di irregolarità, tra le quali, ancora una volta, le modifiche progettuali non consentite dalla legge, la mancata convocazione di due conferenze di servizi, una delle quali a tutela soprattutto degli operatori del mercato, la mancata conformità al Piano Regolatore e, naturalmente, l’assenza dell’Autorizzazione Paesaggistica. Quindi, a proposito dei problemi con la Soprintendenza, la giunta del ‘Fare… Come ci pare’ dovrebbe ringraziare, se non il sottoscritto, almeno tutti gli altri, politici e non, che hanno sollevato il problema in anticipo, evitando di iniziare i lavori del mercato in violazione di legge. Tuttavia, dato che anche nell’emergenza sembra che siano riusciti a imboccare la strada sbagliata, mi corre l’obbligo di precisare che la “terribile” domanda di Autorizzazione Paesaggistica deve essere presentata, ai sensi di legge, alla Regione e non alla Soprintendenza, che è tenuta solo ad esprimere il proprio parere vincolante e non al rilascio dell’autorizzazione”. “Al contrario – prosegue Manuedda – dal punto di vista urbanistico il danno è già fatto, con l’installazione dei box su piazza XXIV maggio e la progettazione su quella stessa area di un edificio sempre a fini mercatali, il tutto nonostante il Piano Regolatore preveda la destinazione a ‘verde pubblico, parcheggi e zone pedonali’ in virtù della Variante 11, approvata dalla Regione nel 1978 e che, a quanto pare, attualmente non è reperibile negli uffici comunali, ma che, come tutti sanno, è pienamente vigente. La solita distrazione! Ovviamente se ci saranno problemi, qualcuno sosterrà che gli attuali box su piazza XXIV maggio sono ‘temporanei’ o si adotterà una variante per dire che la nuova costruzione progettata sarà un “edificio intercluso” o ‘di risulta’ e la colpa sarà di chi ha evidenziato il problema e non di chi gestisce il denaro pubblico e influenza la vita delle persone considerando le leggi come degli intoppi burocratici. Mi guardo bene dal partecipare a dialoghi o a confronti su come aggirare le norme, incentrati sul falso concetto dato in pasto alla cittadinanza che ci siano problemi burocratici da risolvere. Ritengo ogni abuso urbanistico-edilizio, pubblico o privato, un atto violento contro la collettività, il furto di un diritto, una violazione della libertà altrui, con l’aggravante di essere sempre evitabile”. “Per questi e per altri motivi – conclude – per i volumi abusivi in aree a vincolo paesaggistico la regola è la demolizione. Mi dispiace, ma la distrazione o la furbizia non sono previste tra i comportamenti accettabili. Sono convinto che coloro che inquinano la politica e le istituzioni con il disprezzo di queste e di altre norme, che comprano facili consensi tra cittadini, professionisti e costruttori con il messaggio che qualsiasi abuso edilizio o paesaggistico, pubblico o privato, si può sanare, siano persone che devono essere allontanate con urgenza dalla gestione della cosa pubblica. Che siano di centro-destra, di centro-sinistra, di sopra o di sotto, per quanto mi riguarda, è assolutamente irrilevante”.