Nunzi: “Nessuna capacità di accogliere il flusso di croceristi”

CIVITAVECCHIA – Dal portavoce del movimento civico “Meno poltrone più panchine”, Tullio Nunzi, riceviamo e pubblichiamo:

“Come ogni anno, escludendo gli anni della pandemia, si parla di riprese delle crociere, dei numeri da record e della importanza del porto di Civitavecchia a livello mondiale.
C’è la sensazione di un porto in grande ripresa, con proiezioni future ottime, con milioni di passeggeri; d’altra parte, purtroppo una città in affanno e non pronta ad una accoglienza adeguata e di qualità. Secondo dati ormai antiquati, i croceristi lasciano a Civitavecchia circa 80 milioni l’anno, in servizi ed altro.
Cifra che a mio avviso sicuramente si è espansa, e che potrebbe essere allargata a dismisura con un minimo di programmazione. Il fenomeno croceristico è esploso più di dieci anni fa, ma la città non solo non è stata capace di adeguarsi a tale flusso, ma per certi aspetti ha peggiorato la propria capacità di accoglienza.
Oggi si parla di un ufficio informazioni alla stazione; con 2 milioni di transiti doveva essere una condizione basilare; ma in dieci anni niente si è fatto.
È stato messo un totem, assai antiquato, l’ufficio informazioni viene fatto da volontari e solo per alcuni periodi ma una città che vede transitare tre milioni di persone forse doveva immaginarsi qualcosa in più.
Non ci sono itinerari turistico culturali, né percorsi dello shopping, né alcuna forma di benvenuto. Eppure il 30% dei croceristi rimane in città.
Sembra strano ma forse una programmazione più adeguata è venuta dalle città vicine che hanno compreso l’importanza di questa risorsa.
Un patrimonio incalcolabile di promozione del territorio, in pratica viene sottovalutato.
Qualcuno tirerà fuori alcune colpe dei commercianti e degli operatori turistici, e qualcosa ci può stare, ma le colpe sono di una politica incapace di programmare e organizzare un settore, difficile da organizzare in quanto trasversale all’economia e di grande impatto economico e con un grande futuro.
La sensazione è che esista una isola felice, il porto, e un territorio brutto sporco (vedi itinerario dal alla porto stazione) incapace di attrarre ed intercettare una risorsa economica rilevante e la possibilità di uno sviluppo di grande rilievo.
Dopo dieci anni, così come per il mercato di piazza Regina Margherita, non si può essere pazienti.
Comprendo che i tempi della politica sono diversi da quelli della impresa ma ora siamo veramente all’assurdo”.

Tullio Nunzi – Meno poltrone più panchine