Nunzi: “Finalmente abbiamo un Assessore al commercio”

CIVITAVECCHIA – Da Tullio Nunzi riceviamo e pubblichiamo:

In una situazione economica tragica per il settore terziario, ovvio che sarà sottoposto ad una serie di richieste.
Avendo già ricoperto la carica di assessore al bilancio, sicuramente saprà muoversi tra i meandri amministrativi; non mi permetterei mai di dare consigli, rappresentando me stesso o i quattro gatti della mia associazione.
Al più presto sarà subissato da richieste e incontri da associazioni che spero siano rappresentative, numericamente.
Su una cosa soltanto chiederei un cambio di atteggiamento.
Tutta la politica, ripeto tutta ha nei confronti delle imprese del commercio un atteggiamento di sottovalutazione, come se fossero imprese di serie b; non un comparto determinante per lo sviluppo di Civitavecchia, ma una cenerentola economica.
Guardi, almeno prima del COVID i dati Istat, e capirà che per numero di imprese, per occupazione, e contributo al pil, il terziario si rivela settore determinante, principale.
Ovvio che da questo atteggiamento ne scaturiscono altri ,di conseguenza.
Può sembrare normale che per la ristrutturazione di un mercato, centro vitale, non solo economicamente della città, ma storico e sociale, siano passati 6 anni, e quello che era un vero centro commerciale naturale, sia ridotto in condizioni assurde,
Il tutto passato tra commissioni di inchiesta, bandi concorsi.
Imprenditori che aspettano sei anni, ovviamente sono costretti al fallimento.
I tempi della politica non sono quelli delle imprese.
Io sono per una democrazia distributiva: al cliente vanno garantite tutte le forme di vendita, ma va altrettanto garantita la capacità di concorrenza; il mercato in queste condizioni non può competere con i centri commerciali.
Oppure vogliamo parlare dei 300 mila croceristi che ogni anno rimangono a Civitavecchia? Itinerari dello shopping, itinerari turistico culturali, potremmo sbizzarrirci per fare in modo che apprezzino la città. Tenga conto che annualmente in servizi e commercio lasciano in città 100 milioni circa; sono un patrimonio inestimabile su cui investire.
La sottovalutazione di questo settore è evidente ad esempio, dal problema dei dehors passati attraverso tutte le amministrazioni, ma problema ancora da risolvere.
Tralascio il problema outlet, visto che lo avrà vissuto in prima persona, come assessore al bilancio, ma che spesso ha sfiorato l’assurdo politico.
I commercianti non hanno mai chiesto assistenzialismo, ma condizioni ideali per lavorare : pulizia della città, arredo urbano, parcheggi, assai carenti a Civitavecchia.
Ovvio che con il COVID la situazione è diventata drammatica, in particolare modo per alcune categorie (ristorazione, abbigliamento, turismo)
Le varie associazioni le proporranno una serie di richieste, ma avere una consapevolezza e affermare che questo è un settore determinante nello sviluppo di questa città, e che il terziario possa essere una formula alternativa per il futuro di Civitavecchia, già sarebbe un buon inizio”.

Tullio Nunzi