CIVITAVECCHIA – Necropoli etrusca della Scaglia. Un tesoro portato alla luce ma completamente ignorato e non valorizzato. Lo spunto di riflessione arriva dal cittadino Antonio Manunta, che rileva come, documentazione fotografica alla mano, la necropoli effettivamente d adeguatamente evidenziata nelle segnaletica stradale ad essa limitrofa (via Aurelia nord, in corrispondenza con l’omonima frazione di Civitavecchia), ma come nella sostanza sia inaccessibile a qualsiasi tipo di visita sia didattica che turistica. Nessuno infatti sa come, quando e con chi sia possibile visitarla. Esiste infatti un ingresso? Esistono orari di visita? Esistono guide in gradi di accompagnare eventuali visitatori con le dovute spiegazioni? A quanto pare no, e quello della Scaglia non è certo l’unico esempio di un tesoro a portata di mano della città abbandonato a sé stesso. Anzi, è forse il primo di una lunga lista già scorsa nei mesi scorsi dallo stesso Manunta: la Villa di Traiano alle spalle della ex Scuola di Guerra, la necropoli con annessa peschiera de la Mattonara-Buca di Nerone ( con ritrovamento di ossa umane interrate); altri hanno poi ricordato al presenza dei ruderi interrati sotto corso Marconi, i resti del vecchio acquedotto romano sotto il palazzo della Agenzia delle Entrate, la Rocca, altri resti dell’acquedotto nella Valle della Fiumaretta, quelli diroccati di Cencelle e forse altri oltre alle classiche Terme di Traiano, Forte Michelangelo e Museo cittadino.
“Certamente non si chiamano Colosseo o Pompei – afferma Manunta – ma forse, tutte insieme inserite in un circuito turistico storico locale potrebbero avere una valorizzazione di buon livello. In città ci sono storici con ottima cultura e grande passione, De Paolis, Ciancarini, Toti, credo ognuno con conoscenza specifica di particolari epoche e in particolare per età e grinta, Roberta Galletta, che sono in grado di dare suggerimenti e fornire indicazioni per la fruizione ottimale di questi siti in un circuito di visite. A Civitavecchia abbiamo la ProLoco che apparentemente sembra sottoutilizzata ma ha valide capacità organizzative ed inoltre esistono aziende di peso nazionale ed internazionale con potenziale interesse ad abbinamento loro brand con siti e nostra città, oltre ai fondi europei annualmente rilanciati legati a progetti di valorizzazione storico-culturale. Perchè nell’interesse della città tutta non farci un pensierino?”.