Nasce a Civitavecchia il Comitato “Vota SI per fermare le trivelle”

CIVITAVECCHIA – Martedì 22 marzo i soggetti politici “Comitato Altra Europa Sud Etruria”, “E’ Possibile”, “Civitavecchia c’è”, M5S (in rappresentanza, anche, dell’Amministrazione Comunale di Civitavecchia), Sinistra Ecologia e Libertà – Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista, Cobas, le associazioni “LIPU”, Forum Ambientalista, Movimento No Coke Alto Lazio. Piazza 048 e singoli cittadini, si sono riuniti presso la sede dei COBAS per costituire, anche a Civitavecchia, il comitato referendario “Vota SI per fermare le trivelle”.
“La ragione principale che ha spinto alla costituzione di un Comitato referendario per sostenere il SI’ al Referendum nazionale del 17 aprile a livello locale – si legge in una nota stampa del Comitato  – è l’assoluta mancanza di informazione sulle ragioni del Referendum. A sole tre settimane dal voto è ormai chiara la volontà dei sostenitori del NO, individuabili nel Governo e in coloro che privilegiano gli interessi economici a quelli dell’ambiente e della salvaguardia del bene comune, di avvalersi dell’arma dell’astensione, la più efficace per sabotare il pronunciamento referendario. Ricordiamo che questo Referendum abrogativo sarà ritenuto valido solo se si recheranno alle urne il 50% più uno degli elettori. La decisione di non accorpare il referendum con le elezioni amministrative (che si tengono in molte città d’Italia) la dice lunga sulla volontà del governo di scoraggiare la partecipazione al voto, anche a costo di moltiplicare le spese elettorali sostenute dallo Stato. I nove Consigli Regionali promotori del Referendum, sostenuto da Greenpeace, chiedono di votare SI’, cioè di abrogare la possibilità di autorizzare le attuali concessioni alle trivellazioni in mare (entro le 12 miglia dalla costa) oltre la scadenza e senza necessità di rinnovo, come stabilito dal Decreto legge noto come “Sblocca Italia”. Chi sostiene che tali concessioni debbano essere autorizzate all’infinito, punta sull’assoluta mancanza di informazione e sul silenzio. Chi sostiene invece che le concessioni a trivellare a mare debbano essere oggetto di eventuale rinnovo, legale e consapevole, dovrà organizzare autonomamente e dal basso una campagna di informazione, affidata esclusivamente alla forza e capacità dei comitati referendari territoriali”.
“Una scommessa difficile quanto necessaria – proseguono del neonato Comitato – non solo per sopperire alla strumentale mancanza di informazione volta ad indurre un deficit di democrazia (che vorrebbe i cittadini inconsapevoli ed disinformati), ma anche per cercare di impedire che fiumi di investimenti continuino a riversarsi sull’energia fossile, e da lì nell’atmosfera e nel mare sotto forma di inquinamento, come ben sa un territorio come Civitavecchia che da sempre paga un prezzo insostenibile per l’energia basata sulla combustione dei fossili. Siamo ormai su una strada senza ritorno: o la ricerca svolta con decisione verso le energie rinnovabili oppure non c’è speranza per il pianeta. Chi fermerà il flusso di “profughi ambientali” quando la siccità e la desertificazione colpiranno aree sempre maggiori del Sud del mondo? Come possiamo essere certi cha da qui a 20 o 30’anni l’energia fossile sarà ancora la scelta privilegiata, in Italia e all’estero? A chi giovano davvero le trivellazioni? La vocazione turistica ed ittica dei nostri mari e delle nostre coste non richiederebbe politiche di maggior tutela del patrimonio marino e della sua fauna? La valorizzazione e la promozione di questo patrimonio non garantisce forse maggiori posti di lavoro? I ‘rottamatori’ della vecchia politica si stanno dimostrato dei dinosauri sul piano delle scelte energetiche, dello sviluppo produttivo e della ricerca, e degli autentici reazionari sul piano della democrazia”.
Per questo, concludono, chiedono ai cittadini di votare SI il 17 aprile e di sostenere il comitato aderendo alla campagna “Vota SI per fermare le trivelle” a Civitavecchia.

Contatti: notrivcvecchia@gmail.com – Facebook: Coordinamento No Triv – Civitavecchia.