CIVITAVECCHIA – “Il vincolo paesaggistico sulla Marina c’è, e l’opera realizzata necessitava dell’autorizzazione paesaggistica”.
Interviene così l’ex Sindaco Gianni Moscherini sui tanti discussi e ancora bloccati lavori alla Marina, dicendosi convinto, contrariamente a quanto affermava durante il suo mandato di Sindaco, che il vincolo esiste eccome.
“Il piano paesaggistico della Regione – afferma infatti l’ex Sindaco – come si evince chiaramente dalla tavola b della cartografia, include tutto il litorale nord del Lazio tra le aree vincolate come ‘vaste località con valore estetico tradizionale e bellezze panoramiche’, ai sensi delle lettere c) e d) dell’art. 136 del codice del paesaggio. A questo tipo di vincolo, che è diverso da quello previsto dalla legge per le fasce costiere fino a una distanza di 300 metri, non si applica la deroga invocata dal Comune che deriverebbe dalla delibera del 1974, con cui è stata perimetrato il centro urbano. Ciò è scritto espressamente nell’art. 8, comma 7, delle norme tecniche del piano paesaggistico della Regione. Come se non bastasse, poi, l’area della Marina ricade anche nella fascia di rispetto del centro storico, sul quale la Regione ha apposto il vincolo. L’autorizzazione paesaggistica, quindi, era doppiamente necessaria. Al di là di ogni tecnicismo, comunque, tutto ciò può essere facilmente compreso semplicemente guardando il piano paesaggistico pubblicato sul sito internet della Regione Lazio. Se fosse vero quanto dice Tidei, e cioè che la Soprintendenza condivide l’inesistenza del vincolo, allora quest’ultima sarebbe ancora più colpevole, dal momento che in tutti gli adottati sulla Marina era sempre specificata l’esistenza dei vincoli”.
“In realtà – prosegue ancora Moscherini – tutta questa storia della delibera del 74 e della inesistenza del vincolo è una gigantesca menzogna, finalizzata ad offuscare il fatto che il comune, nonostante Tidei e Lungarini l’abbiano detto più volte con dichiarazioni ai giornali, non ha affatto rinunciato ai ricorsi proposti da me, tant’è vero che, proprio ieri, si è tenuta al Tar del Lazio l’udienza pubblica definitiva sulla Marina. È solo questa, infatti, e Tidei lo sa bene, l’unica strada per restituire la Marina ai civitavecchiesi. Sono fiducioso che la sentenza definitiva sarà a favore del Comune, dato che il Tar si è già pronunciato positivamente per ben 4 volte in sede cautelare, impedendo così la demolizione della Marina. Ovviamente, mi aspetto che il Tar emetta anche una condanna esemplare al risarcimento del danno subito dal Comune in conseguenza del blocco dei lavori imposto dalla Soprintendenza con l’unico obiettivo di colpire e danneggiare, in maniera delinquenziale, l’amministrazione di cui ero Sindaco. È chiaro, poi, che, laddove la Soprintendenza negasse oggi l’esistenza del vincolo, mi troverei costretto a denunciare, sia in procura che alla corte dei conti, i funzionari del Ministero e della Regione, nonché l’arch. Correnti, che era responsabile del procedimento quando venne chiesta l’autorizzazione paesaggistica”.
“Sono certo, tuttavia – conclude l’ex Sindaco – che non ve ne sarà bisogno, sia perché, al di là delle chiacchiere da bar che si sono sentite in questi giorni, ancora non si è visto uno stralcio di atto che metta nero su bianco l’inesistenza del vincolo, sia perché il Tar accoglierà il ricorso proposto dalla mia amministrazione riconoscendo definitivamente che non è stato commesso alcun abuso edilizio, ma, semmai, soltanto un gigantesco abuso d’ufficio del quale Giro e la Soprintendenza saranno chiamati a rispondere”.