Moscherini e Arsial difendono lo scempio: “Gli alberi andavano tutti abbattuti”

frascaCIVITAVECCHIA – “Gli oltre mille alberi della Frasca andavano abbattuti proprio per la salvaguardia della stessa pineta.” Lo ha reso noto stamattina  in una conferenza stampa il sindaco Moscherini accompagnato da Claudio Di Giovannantonio, dirigente dell’Arsial (Associazione Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura nel Lazio), associazione incaricata dell’opera di risanamento. “Agli ambientalisti in vena di polemiche – ha continuato il sindaco – rispondo che, date le condizioni della nostra pineta dovute a quarant’anni di mala gestione,  farebbero meglio a trasformare la protesta in un impegno comune per risanare la situazione”. A spiegare la scelta alla base degli interventi che hanno portato negli scorsi giorni all’abbattimento di oltre mille alberi, di cui solo alcuni intaccati da un parassita in grado di distruggerli, ci ha pensato l’incaricato Di Giovannantonio: “In realtà il problema degli alberi non riguardava il solo parassita, che andava comunque abbattuto per non rischiare il contagio con le aree limitrofe. La pineta è  sovraccarica: troppi alberi in poco spazio e nessuna opera di risanamento in oltre quarant’anni hanno fatto sì che molti alberi siano seriamente danneggiati, altri a rischio di asfissia. Se non si interveniva tutto il patrimonio naturale della Frasca sarebbe sopravvissuto al massimo altri cinque anni. Inoltre una pineta in quelle condizioni rappresenta un pericolo anche per la popolazione, che continua a fruirne come spazio comune nonostante i divieti”. Un sos scandito a chiare lettere quello del dirigente dell’organo regionale, tale da far sorgere immediatamente un altro interrogativo: perché nessuno si è occupato di risanare l’area a tempo debito? A chi spettava il compito di intervenire? ?Perché, dagli iniziali 176 alberi da abbattere si è passati addirittura a oltre 1.000? E qui, come d’abitudine, si è assistito al solito gioco al rimbalzo delle responsabilità: “Il problema” – l’accusa di Moscherini – sta nella mancata volontà da parte delle passate amministrazioni regionali, di destra come di sinistra, a investire per una rapida risoluzione della vicenda. Tempo fa (ma non siamo in grado di capire quando n.d.r) quando ero alla presidenza del porto, ci siamo trovati a un passo dalla firma di un protocollo d’intesa con la Regione che prevedeva l’investimento di cinque milioni di euro per la bonifica dell’intera area. Il progetto è  sfumato nel disinteresse generale”. Tale accordo, secondo quanto detto dal sindaco, sarebbe ora a un passo dall’essere siglato: “lo confermano gli accordi presi di recente con l’assessore regionale alle politiche agricole Angela Birindelli, che si è impegnata per una felice risoluzione della questione”. Secondo quanto anticipato dal sindaco, alla firma di questo protocollo, l’Arsial, da proprietaria dell’area della pineta, passerebbe in comodato gratuito, mentre i comuni di Civitavecchia e Tarquinia ne diventerebbero gli effettivi proprietari, responsabili di ogni decisione relativa alla manutenzione e alla gestione della pineta.

Simone Pazzaglia