CIVITAVECCHIA – Presentato ufficialmente oggi il circolo politico culturale “Meno poltrone più panchine”. Ad illustrarne obiettivi e finalità il suo principale promotore, l’ex Commissario di Confcommercio Tullio Nunzi, che si presenta così.
“Perché un circolo politico culturale, quando cultura e politica rivelano tra la gente, scarsa credibilità e considerazione. Diciamo che per quelli di altre generazioni, la politica aveva un valore sacrale. Vederla ridotta a semplice retorica, vuota, molto spesso amorale, luogo del compromesso, dell’auto-conservazione, semplice materia di scambio, spesso non interesse pubblico, ma privato, incapace di volare alto, fa male.
Al di là del nome, vagamente populista e demagogico, uno dei compiti del circolo dovrebbe essere quello di rimettere in moto quel circuito, ormai compromesso e in tilt tra politica e gente, città, società, inserendobuon senso, credibilità e fantasia.
Lasciando da parte l’assurdo ricorso ad un politicamente corretto, ormai ipocrita, banale che utilizza troppo spesso luoghi comuni, i compiti del circolo dovrebbe essere quello di sgominarli insieme alla retorica politica, disobbedendo al generale conformismo (rilevante in questa città) delle opinioni, generalmente accettate; esercitando quella critica, quelle funzioni, quelle necessarie libertà che gli Inglesi chiamano dissenting opinion.
Attivare una vera forma di cittadinanza attiva non passiva, sollecitare la Politica ad una concretezza e pragmatismo reale. Non lasciare ai soli partiti politici l’esclusività nella definizione dell’agenda politica. Molto spesso la Politica in questa città si è rivelata un cinico tirare a campare, censurando il comportamento altrui e giustificando il proprio si è smarrita in dispute faticose, legate a far e disfare alleanze e leader.
Quindi concretezza, e scelte legate al merito ed alla competenza. Queste le altre due parole chiave. La storia di questa città insegna, che nelle grandi e piccole tragedie, che hanno portato all’attuale dissesto finanziario, un ruolo importante in negativo l’ha svolto, sovente, l’inadeguatezza politica di chi occupa rilevanti posizioni pubbliche; in particolare la pervasività della politica ad entrare in scelte, determinanti per lo sviluppo dell’economia cittadina.
I partiti hanno occupato come macchine di potere enti locali, banche, aziende pubbliche; quasi sempre non utilizzando i criteri di competenza, meriti professionalità, capacità, ma facendo ricorso a persone vicine politicamente al potente di turno; ma molto spesso incapaci; facendo ricorso ad un tragico estetismo della fedeltà, che ha avuto il solo merito di creare manager alle vongole, che spesso hanno creato danni irreparabili.
Utilizzare per scelte tecniche criteri di fedeltà è una scelta incomprensibile, in particolare alle nuove generazioni. Ed i giovani sono le vere vittime di questa crisi, senza rappresentanza, senza diritti garantiti, veri e propri Outsider.
Questo è il secondo obbiettivo del circolo: una crociata contro il demerito, la cooptazione arbitraria, il favoritismo, il clientelismo, il familismo. Siamo una città mediocre perchè sono state scelte persone mediocri (molto spesso anche fuori città), che non rispondevano alla città, all’imprenditoria, alle persone, ma a chi aveva trovato lavoro.
Per recuperare altresì, una democrazia dal basso il circolo vorrebbe utilizzare strumenti come dei referendum, su temi specifici, vedi l’outlet a Fiumaretta, che determinerebbero scompensi urbanistici, commerciali e turistici alla città intera.
Oltre a questo due sono al momento gli appuntamenti previsti: un incontro tra le scuole le imprese per comprendere l’importanza della formazione, invitando il direttore del più importanti centro di formazione nazionale; ipotizzare poi un progetto di rete, finanziabile della regione Lazio tra le varie associazioni culturali presenti a Civitavecchia. Associazioni che svolgono una fondamentale azione di sviluppo della cultura, purtroppo sottostimata, per la città ma che hanno un a importanza fondamentale per la crescita di Civitavecchia”.