Menditto: “Nessuno strumentalizzi lo studio di Coorte”

CIVITAVECCHIA – Sono passati solo pochi giorni da quando è stato pubblicato lo studio “Effetti delle esposizioni ambientali ed occupazionali sulla mortalità della popolazione residente nell’area di Civitavecchia” e sembra già cominciato il misero gioco a volerlo interpretare a proprio piacimento, magari estrapolandone parti arbitrariamente. Così mentre taluni si scagliano contro l’inquinamento portuale, altri trovano un pretesto per indicare nelle centrali la principale causa di malattie ed altri ancora nel traffico veicolare. Invece lo studio merita di essere approfondito accuratamente e comunque ad una prima lettura non può sfuggire l’affermazione in base alla quale la vicinanza geografica degli impianti “limita di molto la possibilità di attribuire, con ragionevole certezza, gli effetti osservati ad una fonte specifica”. Inoltre gli effetti sulla salute della popolazione oggetto dello studio sono “ascrivibili ad esposizioni ambientali ed occupazionali avvenute nel passato”. Ancora più esplicito nelle conclusioni l’appello ad “attuare oggi le misure di prevenzione primaria limitando la esposizione della popolazione a tutte le fonti inquinanti presenti sul territorio legate agli impianti energetici, al riscaldamento, al traffico stradale e al traffico marittimo”.
Va sottolineato che l’attuale Amministrazione ha favorito la massima trasparenza possibile, pubblicando tale studio non appena ricevuto, sul sito istituzionale del Comune proprio per garantirne la massima diffusione e non affidare quest’ultima agli intermediari: tutti potranno leggerlo e farsi una propria opinione.
Per quanto riguarda la politica dell’attuale Amministrazione, è doveroso evidenziare che è l’unica che ha sempre detto no ad ogni possibile nuova fonte inquinante di qualsiasi natura, come ad esempio quando Enel voleva portare il calcare su gomma anziché per mare o quando è stato detto no ai gestori di telefonia che volevano potenziare le antenne o quando si voleva infierire ulteriormente sulla Pineta della Frasca tagliando più del dovuto.
In tutte le decisioni che si è trovato a prendere in questi due anni, Palazzo del Pincio ha sempre detto no all’inquinamento ed ha sempre perseguito ciò che può essere migliorativo della situazione ambientale, come ad esempio nel caso della realizzazione delle opere di compensazione della VIA di TVN o quando è stata emessa l’ordinanza per contrastare il traffico dei mezzi pesanti nel centro città.
Ma questa è anche l’unica Amministrazione che sta provando seriamente a rimediare alle troppe criticità che sono il risultato delle decisioni o dell’inadempienza di altri, ad esempio attraverso la richiesta di riesame dell’AIA del 2013, alla quale diede parere favorevole anche l’allora sindaco Tidei, grazie alla quale la centrale può bruciare più carbone (richiesta di riesame proposta anche in Parlamento dal M5S, ma bocciata dal Pd in favore di un’altra subordinata all’adeguamento al BREF, un documento che secondo i democratici sarebbe dovuto uscire entro la fine del 2015 e di cui invece non si ha ancora alcuna notizia, come avevo previsto e dichiarato), o affrontando il problema della mancata elettrificazione delle banchine portuali o chiedendo che siano introdotte nel Piano Regionale della Qualità dell’Aria misure speciali per il porto.
In sintesi lo “Studio di Coorte” è troppo importante per essere strumentalizzato, in quanto dovrà costituire un punto di forza per inasprire la lotta all’inquinamento da qualsiasi fonte esso provenga.

Dario Menditto – Consigliere Comunale M5S Presidente Commissione Ambiente