Mecozzi e De Felici: “Il bosco Enel non ha la funzione di un Parco”

Torre NordCIVITAVECCHIA – “Nonostante io per primo abbia detto di dirottare una parte dei fondi Enel dal boschetto al sociale non posso non dire che siamo preoccupati della sua posizione contraria alla realizzare del bosco sotto la centrale”. Con queste parole il Capogruppo dell’Udc Mirko Mecozzi si inserisce nella polemica sul bosco Enel commentando la netta contrarietà espressa dal Sindaco Moscherini a localizzarlo sotto la centrale di Torre Valdaliga Nord. “Appare evidente – afferma Mecozzi – che come Sindaco risulta essere poco e male informato (o dobbiamo pensare che lo disattende volutamente?) riguardo il piano comunale di ‘disinquinamento acustico’, approvato negli anni passati. Tale piano prevedeva, sin da allora, la creazione di un bosco atto a ‘filtrare’ il rumore proveniente dalla centrale, che superava abbondantemente i decibel previsti dalla legge. La funzione del bosco era, ed è dunque, quella di fungere da ‘cuscinetto’, anche e soprattutto per salvaguardare la salute dei cittadini residenti nei pressi della centrale che aumentano ogni anno. Non è quindi come pensa il sindaco: il boschetto Enel non ha certo la funzione sociale di divenire un parco per le passeggiate dei nostri figli. Per le passeggiate dei nostri cittadini, ricordiamo al sindaco, ci sarebbero diversi parchi cittadini da recuperare, così come c’è da recuperare una delibera approvata all’unanimità dal Consiglio comunale e che giace inattuata dal 2000. Nella delibera si dichiara a chiare lettere che in città c’è una zona destinata a divenire polmone verde: quella di fronte all’ospedale. Dimenticanza anche questa? O meglio la cementificazione?”.
Dello stesso parere il Segretario del Pd Patrizio De Felici, secondo cui Moscherini “dimostra così di non conoscere i suoi concittadini, perché quell’area è comunque frequentata tutto l’anno dai civitavecchiesi” e “dimostra poi di non conoscere la finalità tecnica del bosco Enel”. “Finalità – spiega – che si riassume nel fatto di costituire un’opera di compensazione ambientale per l’inquinamento causato dalla centrale a carbone. Questa e non altra è la sua funzione. E per tale motivo il bosco va realizzato al più presto”. “Resta il fatto politico – prosegue poi De Felici – di un Sindaco che per anni ha impedito la realizzazione di un’opera dovuta alla città; opera non di beneficienza ma risultato di una precisa convenzione Enel-Comune. Non basta. Tra gli accordi con il gigante energetico era previsto anche l’interramento degli elettrodotti e l’abbattimento dei tralicci entro il 2008. Ovviamente l’attuale Sindaco non ha mosso un dito. E quando si è mosso ha fatto danni incalcolabili. Come ad esempio quando ha tentato di abbattere la pineta della Frasca, uno dei luoghi dell’identità cittadina. Identità che mille volte questo Sindaco ha dimostrato di non conoscere e che altrettante volte ha calpestato”.