CIVITAVECCHIA – Arrivano, inevitabilmente, i primi commenti sulla sospensione dei lavori alla Marina. Il primo ad intervenire è il consigliere comunale dei Verdi Alessandro Manuedda che, pur esprimendo soddisfazione per la decisione assunta dalla Soprintendenza ai Beni Paesaggistici della Regione, rileva tuttavia il considerevole ritardo del provvedimento rispetto alla diffida inoltrata il 3 luglio 2009, ben prima dell’inizio dei lavori, da tutti quelli che, all’epoca, erano i consiglieri di opposizione ed inviata anche alla stessa Soprintendenza; un documento, sottolinea, nel quale l’assenza dell’autorizzazione paesaggistica era chiaramente evidenziata. E in tal senso non mancano le critiche all’Assessore Zappacosta che ieri ha minimizzato i problemi relativi al fermo dei lavori, dicendosi sicuro che in tempi rapidi la vicenda sarà chiarita.
“Sconsiglio vivamente ai diretti interessati di applicarsi nella disciplina sportiva, già ammirata troppe volte in campo urbanistico, dell’arrampicata sugli specchi – afferma Manuedda – chiedendo autorizzazioni postume o spacciando la realizzazione dei negozi come una nuova opera. Infatti, le modifiche apportate in maniera illegittima dalla giunta Moscherini al progetto approvato nel 2005 hanno comportato già da tempo, come tutti hanno visto, la realizzazione di nuovi volumi in contrasto con il Piano Regolatore e, soprattutto per quello che qui interessa, in assenza di autorizzazione paesaggistica, una violazione quest’ultima che non può, per legge, essere oggetto di sanatoria e che comporta la demolizione dell’abuso. Mi auguro quindi che la Soprintendenza vada fino in fondo senza lasciarsi ingannare dalle ridicole giustificazioni che, ovviamente, arriveranno dal Pincio e che si proceda con l’eliminazione di quello scempio realizzato nel cuore della città”. Durissima la conclusione politica dell’esponente dei Verdi: “Per l’arroganza e per le dimensioni dell’intervento, le dimissioni del sindaco sarebbero un atto necessario e urgente”.
Non la pensa così invece il direttivo de la Destra, che corre nuovamente in soccorso dell’Amministrazione sposando la linea minimizzante dell’Assessore Zappacosta, tanto da arrivare a chiedersi quanto mai grave possa essere la mancanza di una autorizzazione.
“Siamo alle comiche finali – commentano infatti dal partito di Storace – un’opera pubblica quasi ultimata viene fermata per mancanza di comunicazione tra l’Assessorato ai lavori pubblici e la Sovrintendenza a ai beni culturali; oltre tutto nella nuova variazione ci sarebbe uno sfruttamento volumetrico inferiore. Non crediamo che qualcuno abbia il gusto dell’orrido e preferisca la Marina come era prima,ma è il classico male burocratico che porta a sapere quando un opera inizia ma non si sa quando finisce. Speriamo che questa complicanza venga risolta prima possibile e si porti a termine la Marina”.
Replica però il Consigliere del Pd Marietta Tidei per la quale il blocco dei lavori della Marina “è un fatto gravissimo sul quale l’Assessore non può fornire spiegazioni così superficiali”. “E’ gravissimo – spiega – innanzitutto perché l’opera è costata circa 6 milioni di euro e, vista l’entità della cifra e dei lavori, l’Amministrazione doveva garantire la regolarità assoluta dell’intero procedimento. Come al solito invece si è preferito non attenersi scrupolosamente a quanto previsto dalla normativa e realizzare un progetto sostanzialmente difforme da quello che aveva ottenuto le autorizzazioni. Da anni l’opposizione sostiene che si doveva procedere in maniera diversa e che le norme andavano rispettate proprio al fine di evitare il blocco dei lavori da parte di qualche Ente deputato a vigilare.
Civitavecchia è diventata la città dei sequestri dei cantieri, delle opere bloccate, delle promesse mancate e dei soldi buttati al vento grazie alla superficialità e alla cialtroneria di un’Amministrazione che ormai non sa più che pesci prendere. Sull’opera grava ancora la questione dei locali da adibire a negozi, la cui realizzazione è comunque costata molto e sulla quale si potrebbe configurare l’ipotesi di abuso edilizio su area demaniale”. Per la Tidei non ci sono dubbi: “Trattandosi dell’opera più importante alla quale l’Amministrazione sta lavorando in questo momento, finanziata tra l’altro grazie a fondi reperiti da un’altra giunta, e viste le promesse totalmente disattese, l’Assessore dovrebbe dimettersi senza continuare a raccontare storie alle quali non crede più nessuno”.