CIVITAVECCHIA – Nunzi, il Sindaco e tutta la Giunta sapevano bene quali modifiche erano state apportate al progetto della Marina, quali erano i cambiamenti progettuali adottati in corso d’opera e quali le inadempienze normative a cui il Comune si stava sottraendo. La riprova, come denuncia il movimento Freedom, arriva dalla delibera di Giunta n. 330 del 18 ottobre 2010 con cui si è approvato il progetto preliminare di “Realizzazione di strutture commerciali e per servizi nei vani ubicati sotto le terrazze panoramiche realizzate alla Marina lungo Viale Garibaldi in variante al Prg”, predisposto in collaborazione tra i Servizi 3 “Opere Pubbliche” e 4 “Urbanistica e Territorio” per l’importo complessivo di €. 700.000/00. Appena un mese dopo in un’altra delibera di Giunta, la n. 386 del 30 novembre 2010, si approva poi il Progetto definitivo della Marina, senza però la procedura di variante al Prg così come previsto nella precedente deliberazione. Il progetto in questione viene redatto dal Servizio 4 – Urbanistica e Territorio e, sottolinea il Coordinatore di Freedom Fabiana Attig, l’assessore al ramo era proprio Nunzi. Ma non è tutto. Perché con una determina dirigenziale del Servizio 9 Governo del Territorio del 21 dicembre 2010, per la precisione la numero 2684, il Comune dà il via libera al contratto da 700.000 euro con la Cassa Depositi e Prestiti, da ammortizzare con 48 rate semestrali entro il 31 dicembre del 2039, proprio per finanziare il progetto “Realizzazione di strutture commerciali e per servizi nei vani ubicati sotto le terrazze panoramiche realizzate alla Marina”.
“Quindi – afferma la Attig – ricapitolando l’intera vicenda, possiamo affermare con certezza matematica che il cantiere della Marina ha rappresentato sin da subito ‘la cronaca di un abuso annunciato’ soprattutto perché, sul progetto esecutivo approvato dalla Giunta Moscherini nel 2008 delibera n. 412 non risultavano espressi i pareri di competenza degli enti preposti alla tutela del demanio marittimo, e della Sopraintendenza. Non soltanto, lo stesso progetto risulta modificato rispetto a quello definitivo depositato alla Regione Lazio nel 2005 e oggetto di valutazioni e prescrizioni tecniche nella conferenza dei servizi sempre nel febbraio 2005. Pertanto sia Nunzi che Moscherini, ma a questo punto l’intera giunta, erano ben consci della situazione, ma hanno fatto finta di niente visto che i soldi utilizzati non erano i loro, bensì della collettività. La realtà è che, se l’opera si è fermata, la responsabilità è solo dell’ex reuccio del porto il quale continua ad infischiarsene dei problemi della gente, e a governare con i suoi metodi, sicuramente poco ortodossi”.
Per il Coordinatore di Freedom, se davvero si vuole portare a compimento la Marina è necessario aprire da subito un tavolo di confronto con tutti gli enti coinvolti sbloccare i lavori alla luce del sole. “Ci chiediamo come mai – conclude la Attig – fino ad oggi, l’Amministrazione è rimasta ferma dopo lo stop, senza prendere alcuna iniziativa di rilievo, preferendo solo dilettarsi in uscite stampa tanto vuote quanto inutili”.