“Ma quanto ci costa questa manovra finanziaria?”

auto bluCIVITAVECCHIA – Ancora una volta presi per il naso, per usare un eufemismo. Quella presentata, finalmente, al Quirinale dopo le dovute cancellazioni di quell’ignobile codicillo salva Finivest, non è una manovra finanziaria pluriennale da 43 miliardi di euro come dichiarato dal Ministro Tremonti ma, bensì, di quasi 50 miliardi, buona parte fatta di tagli a ministeri, scuola, sanità, non rivalutazione delle pensioni di interesse (1.400 € è una pensione d’interesse per il ministro…ma quanti prendono 1400 euro di pensione in Italia?), aumento IRAP alle banche e sui bolli delle operazioni finanziarie. Una manovra che non prevede alcun taglio al costo della politica (se non cose ridicole) e non prevede, secondo loro, ulteriori tasse tranne avere approvato un federalismo municipale che già ha provocato l’aumento del 16,5% della tassa provinciale sull’RCA dell’autovettura e aver sparato accise sulla benzina che hanno fatto schizzare a un costo record il carburante. Una manovra che taglia i fondi a comuni, provincie e regioni e che dovranno per forza aumentare le tasse locali o tagliare sui costi di sicurezza e servizi sociali e di prima necessità, insomma un pianto a cui si stava legando l’ennesima truffa berlusconiana, ed è giusto che gli elettori del PDL lo sappiano. Lacrime e sangue e sacrifici. Bene, ma che comincino dal Palazzo a farli. E seriamente. Partire dall’abolizione delle province, così recitava il programma elettorale del 2008 presentato agli elettori del centro destra hanno votato. Elettori traditi dal Pdl e dal Pd che in accordo bipartisan si sono guardati bene dal tagliare Enti che gestiscono potere e soldi. Tranne Fli, Ud, Api (cioè il Terzo Polo) e Idv che hanno votato a favore dello scioglimento delle Province, nessuno ha avuto gli attributi di tagliare realmente i costi inutili della politica.. Con questi i soldi si potevano si allora tagliare le tasse, finanziare le imprese e aiutare le famiglie. Nel 2010 il costo del mantenimento delle Province è costato alla comunità 14 miliardi di € di cui solo il 27% è stato di supporto e aiuto ai cittadini. Il restante 73% è servito a pagare dipendenti, auto blu, spese di rappresentanza, rimborsi spese e bollette. Parliamo di circa 110 Enti veramente inutili (e non come la Croce Rossa che vorrebbero privatizzare mettendo in vendita tutto il suo patrimonio, un’altra vergogna nazionale) che dovrebbero essere aboliti ma che invece continuano ad aumentare se si pensa che negli ultimi anni sono state create ulteriori 7 provincie ultima di cui la BAT (Barletta, Andria, Trani). Come Futuro e Libertà sentiamo quindi una grande necessità: iniziare la raccolta delle firme per una legge di iniziativa popolare che cancelli le Province ed è per questo che come direttivo cittadino valuteremo l’opportunità  di scendere fra la gente, non solo a Civitavecchia ma in tutto il territorio, al fine di illustrare l’idea e di informarli chi sono i soggetti che non vogliono abolirle, in primis il Pd, Lega e il Pdl. A memoria di tutti citiamo la frase del leghista Salvini al programma Omnibus quando incalzato da Fli circa l’opportunità di abolire le Provincie ebbe a dire “E poi dove li troviamo i soldi….”. Ma la politica è affare????

Futuro e Libertà Civitavecchia – Circoli Socratici