Ma il carbone non era un affare per le imprese locali?

tvnCIVITAVECCHIA – C‘è forte preoccupazione per il futuro della Ditta Guerrucci dopo la notizia che la storica impresa civitavecchiese possa perdere la commessa dei lavori all’interno della centrale di Torre Valdaliga Nord. Un rischio che palesa come il “grande affare” del carbone si stia rivelando invece un bluff per lo sviluppo locale. Proprio su questo tasto batte il consigliere comunale Vittorio Petrelli, tra l’altro tra i favorevoli al progetto di riconversione nel 2003, il quale ricorda una missiva dell’allora Amministratore delegato dell’Enel, Ing. Antonino Craparotta, che ebbe a dire come, durante l’esercizio della centrale, la ricaduta in termini economici sarebbe stata di “25 milioni di euro all’anno”.
“Quella dichiarazione fu di circostanza – si domanda l’esponente dell’Idv – oppure trova riscontro nell’analisi dei dati gestionali? E da qui che un’amministrazione seria ed attenta alle esigenze della città dovrebbe ripartire e condurre in questi termini il rapporto con il colosso energetico; invece, anche di fronte ad un nuova emorragia dei posti del lavoro l’amministrazione Moscherini gira la testa dall’altra parte. Finora le amministrazione De Sio e quella Moscherini si sono solo preoccupate di monetizzare un rapporto svincolando l’Enel ai suoi impegni di sviluppo con il Territorio. Così sono nati i mali che hanno investito alcune realtà dell’indotto metalmeccanico locale ed ora rischiano di ricadere sulla Ditta Guerrucci e sui suoi lavoratori. La riconversione della centrale, proprio perché a carbone, fu dichiarata quale grande opportunità di sviluppo sopratutto per l’indotto metalmeccanico. In realtà molte aspettative sono state disattese già a partire dagli appalti per la costruzione lasciando alle nostre ditte un ruolo assai marginale e spesso di subappalto che, per alcune nostre realtà, ha di fatto rappresentato il termine della loro esistenza”. Petrelli propone l’immediata convocazione di un Tavolo con l’Enel “che verifichi e pretendi quanto dichiarato”. “Qualora invece l’Enel non venisse al Tavolo – conclude – suggeriamo di comprare una pagina di un giornale a tiratura nazionale e pubblicare quella lettera aggiungendo che il colosso energetico non rispetta gli impegni presi”.
Preoccupazione e solidarietà ai lavoratori della Guerrucci viene espressa anche dal Presidente del Consiglio comunale Francesco Cappellani, secondo cui “tutte le forze politiche dovranno svolgere iniziative stringenti a garanzia del mantenimento del posto di lavoro per molti operai civitavecchiesi”. Cappellani si dichiara fin da subito disponibile ad incontrare i lavoratori per concertare tutte le iniziative che si ritenessero necessarie. “L’Enel – commenta – non può continuare a trattare le imprese di Civitavecchia con una così scarsa attenzione, privilegiando interessi aziendalistici basati sulla logica del massimo profitto a discapito degli standards di sicurezza e degli interessi di una collettività quella cittadina già enormemente gravata da una servitù dannosa dal punto di vista sanitario ed ambientale. E’ necessario impostare i rapporti con ENEL da una posizione di forza a garanzia di tutta la collettività”.

Solidarietà ai lavoratori Guerrucci, infine, anche dal Prc, secondo cui “la vicenda che oggi coinvolge i lavoratori della Ditta Guerrucci è però parte di un problema più ampio che riguarda il sistema degli appalti in centrale”. “Enel – si legge in una nota del partito – deve garantire più lavoro alle imprese locali e soprattutto assicurare condizioni più giuste di appalto. Più volte abbiamo denunciato la pratica delle gare al massimo ribasso, che da tempo produce guasti evidenti in termini di dequalificazione delle imprese, di precarietà occupazionale e di minore sicurezza sul lavoro. Problemi che investono soprattutto le imprese più serie e strutturate, che non possono permettersi ribassi eccessivi e che non vogliono cedere a pratiche illegali per abbassare i costi di produzione. Tra questi il lavoro nero, i fuori busta, le irregolarità contributive. Prova ne sia lo stato di crisi in cui sono precipitate molte aziende locali, con tanti lavoratori costretti alla cassa integrazione, alla mobilità e alla disoccupazione. Su tutto ciò – conclude il Prc – è urgente che le forze attente ai problemi del lavoro si attivino per aprire una vertenza più complessiva”.