“Ma chi sono questi poteri forti?”

CIVITAVECCHIA – E’ diventato ormai una specie di mantra, in particolare a sinistra, ma anche a destra è assai utilizzato: i poteri forti.
Molto presente nella comunicazione elettorale, anche ora si addebita ai poteri forti interventi di ogni tipo, nei campi più disparati.
La prima domanda sarebbe quella di capire chi siano questi poteri, perché poi tutti rimangono nel generico,s enza fare nome e cognome. Una tradizione socialista liberale ha sempre evidenziato la necessità di limitarne a livello di istituzioni democratiche il potere.
E’ un potere forte chi possiede un giornale o una televisione? Chi può permettersi assunzioni o posti di lavoro? Chi possiede squadre di calcio? Chi ha rapporti e legami con il sistema bancario? Chi non è sottoposto a democratici controlli istituzionali? Chi possiede ingenti somme di denaro?
La cosa migliore sarebbe quella di non rimanere nel generico ma di specificare chi siano e chi rappresentino.cosa facciano, come si muovono, chi sono i loro referenti, Altrimenti si potrebbe pensare che si tratti semplicemente di un alibi.
Addebitare a ipotetici poteri forti incapacità politiche, scarsità di progetti, interventi bocciati dall’elettorato. In pratica creare un nemico immaginario per impedirsi di guardare la realtà.
Questa incapacità di una autocritica o di fare i conti con i propri errori,ma di incolpare sempre altri,ha portato danni irreparabili all’interno delle coalizioni,e delle istituzioni; addebitare tutto ai poteri forti spesso annulla il concetto di responsabilità. Che in politica è determinante per vincere.

Tullio nunzi