CIVITAVECCHIA – E’ una Unione Sindacale di Base indignata quella che commenta le dichiarazioni dell’ex Delegato all’Istruzione Vittorio Sebastiani che ieri aveva sostenuto la necessità di favorire l’apertura di asili privati per rispondere alle esigenze sociali della città, per creare nuovi posti di lavoro e per la necessità di contenimento della spesa pubblica. Parole che l’Usb definisce “demagogia faziosa”, spiegandone le ragioni. In primo luogo la sua “netta contrarietà sindacale alla proliferazione delle scuole private a discapito di quelle pubbliche proprio per la tutela delle esigenze sociali e dei genitori”. In secondo luogo il sindacato ricorsa che “per aprire una nuova scuola Materna privata in via Veneto è stato spostato l’Asilo Nido comunale presso i locali in Via Bastianelli (San Francesco di Paola) dove tra l’altro era previsto e pronto ad essere aperto l’Asilo Nido Interaziendale Comune-Asl già finanziato e richiesto fortemente dalla Usb negli anni scorsi; per incanto ora sparisce l’Asilo Nido pubblico Interaziendale, si trasferisce l’Asilo Nido pubblico di Via Veneto per fare posto alla nuova Scuola Materna Privata con ulteriore esborso di soldi pubblici per il ripristino dei locali di Via Bastianelli; un percorso veramente Arbitrario”.
Per quanto riguarda poi il trasferimento dell’Asilo Nido di Via Veneto nei nuovi locali di Via Bastianelli l’Usb domanda ai Dirigenti interessati “se esistono tutte le condizioni di agibilità, sicurezza e salute nel plesso interessato e tutta la relativa documentazione così come previsto dal Decreto Legislativo 81/2008”.
Infine, “visto il repentino e forzato trasferimento dell’Asilo Nido Comunale ci domandiamo come Organizzazione Sindacale se il tutto non sia finalizzato alla applicazione della Legge Polverini definita Legge Pollaio? Cioè riduzione degli gli spazi per i bambini e aumento del numero dei bambini stessi per le educatrici”.
“La Usb – conclude il sindacato – sarà sempre per il servizio pubblico, per le esigenze sociali, per la creazione di nuovi posti di lavoro, per il contenimento degli sprechi pubblici determinati dalle scellerate scelte politiche e per la non applicazione della Legge Polverini che penalizza bambini, utenza e educatrici lavoratrici del settore”.