CIVITAVECCHIA – Chiede la rimozione dei tre “Delegati Safety d’Area” presso la centrale Enel di Torrevaldaliga Nord l’Unione sindacale di base. La richiesta è motivata dal fatto che l’introduzione di queste tre figure addette alla sicurezza del cantiere, e frutto dell’accordo sottoscritto lo scorso 27 aprile tra Enel e Organizzazioni sindacali Confederali, è da considerarsi in contrasto con la vigente normativa in materia di salute e sicurezza dei lavoratori.
“Nel D.Lgs. 81/2008 non è infatti riscontrabile alcuna previsione che possa ricondursi a un simile ‘Delegato Safety d’Area – afferma per l’Usb Lavoro privato Giancarlo Ricci – figura che indubbiamente viene ad alterare le relazioni intercorrenti tra i diversi attori coinvolti e che, più in particolare, risulta assegnataria di ruoli e funzioni che vengono a sovrapporsi e in parte a sostituirsi a quelli espressamente attribuiti ai Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza aziendali (Rls-A)”. Ciò, secondo Ricci – determina una incompatibilità di fatto tra le due figure del Rls-A e del Dsa, “tanto più inaccettabile in ragione del primato di legittimazione che informa la prima, come è noto istituita con legge dello Stato, riconosciuta da enti esterni e designata o eletta direttamente ‘dai lavoratori’, rispetto alla seconda che invece è di origine pattizia e agisce su delega di organismi sindacali”. L’Usb si chiede allora perché mai Enel e confederali, nel citato accordo, non siano ricorse alla contrattazione collettiva per stabilire le modalità di individuazione e di esercizio delle prerogative del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza di sito produttivo. “Una figura, questa – si rimarca – a cui la vigente normativa assegna esattamente i suddetti compiti di coordinamento e che non solo si ritiene particolarmente necessaria a fronte del numero di aziende presenti a Torrevaldaliga Nord, ma che oltretutto non rischia di contrapporsi ad alcuno visto che come è noto può essere scelta solo tra i Rls-A delle imprese presenti nel sito produttivo e su iniziativa dei medesimi. Senza dimenticare il fatto che allo stesso Rls-Sp sono attribuiti poteri di intervento anche nelle aziende prive di Rls-A: una prerogativa di assoluto rilievo, che certo non può possedere il Dsa”. Per Ricci è quindi “davvero incomprensibile che le Parti in causa abbiano invece concordato di istituire tre inediti ‘delegati d’area’, casualmente uno per singola organizzazione sindacale. Delegati, tra l’altro, da individuare esclusivamente tra i lavoratori Enel: una circostanza che, anche volendo aderire alle finalità ultime dell’Intesa, difficilmente può essere giustificata, sia per la possibilità di individuare i Dsa tra i tanti lavoratori terzi che operano da lunga data presso l’impianto di Torrevaldaliga Nord, e sia, soprattutto, perché pare inaccettabile che un’azione di tutela che interessa i lavoratori delle ditte appaltatrici venga affidata a lavoratori Enel, per di più in assenza di un esplicito mandato”. L’Usb contesta poi i criteri ritenuti solo apparentemente stringenti con cui sono stati scelti i tre Delegati alla sicurezza, denunciando come “vi sia chi è stato trasferito in centrale da non più di un anno, chi non ha svolto corsi antincendio e chi non ha la qualifica di Pes, e, inoltre, chi ricopra al contempo anche i ruoli di Rsu e Rls dei lavoratori elettrici e sia quindi chiamato in questa triplice veste a svolgere compiti non proprio conciliabili”. Tutto ciò, insomma, secondo Ricci “sembra rispondere più all’interesse delle parti che a quello dei lavoratori, che rischiano anzi di essere indotti in confusione da nuove figure che appaiono illegittime, incoerenti, prive di rappresentatività, e, nel migliore dei casi, sostanzialmente inutili”.
Per questo l’Usb si dice pronto a chiedere la rimozione dei tre “Delegati Safety d’Area”anche attraverso l’intervento dei soggetti preposti alla vigilanza”.