CIVITAVECCHIA – “Un rapporto insoddisfacente e preoccupante”. Il Coordinamento dei Medici per la difesa dell’ambiente e della salute stronca così il Rapporto 2012 dell’Osservatorio ambientale sullo stato di salute di Civitavecchia e del suo comprensorio. Troppe, secondo i medici, le omissioni; poche le perentorie conclusioni. Tutto ciò a fronte di dati sempre più allarmanti.
“Sul documento – afferma il Coordinamento – si premette che il monitoraggio dell’impatto ambientale e sanitario sull’hinterland civitavecchiese non può prescindere dall’esistenza di più fonti inquinanti: due centrali termoelettriche, il traffico locale e autostradale e quello portuale (commerciale e crocieristico). L’estensore del documento sorvola sulla gravità della mancata bonifica preventiva (che avrebbe dovuto essere attuata prima della riconversione a carbone della centrale di Tvn), bonifica da attivare su tutto il territorio aggredito per decenni da sostanze inquinanti immesse in atmosfera e ricadenti al suolo, nonché penetranti nei tessuti vitali degli esseri umani e nei substrati vegetali e animali. Si fa un fugace cenno al D.M. 47/1999 che elencava ben 27 siti da sottoporre a procedura di “bonifica”, di cui uno localizzato proprio nell’area della centrale termoelettrica ad olio combustibile di Tvn.., ma non risulta che tale sito specifico sia stato bonificato prima che fosse autorizzata la riconversione a carbone della stessa Tvn”.
Il Coordinamento rileva poi come “non si sottolinea che i dati epidemiologici antropici (platealmente patologici, attualmente presenti, persistenti e peggiorativi nel tempo a venire) sono l’epifenomeno (cioè la conseguenza inevitabile) dei danni agli organi vitali dei cittadini, perpetrati dalle dissennate politiche energetiche perseguite nei decenni passati”.
Ancora. “Si conferma l’aumento statistico dell’incidenza delle patologie correlate all’inquinamento biochimico e fisico, così descritte: eccesso di rischio per tumori maligni (polmoni, pleura, rene, fegato e vescica); aumentata incidenza di patologie respiratorie acute e croniche; diffusione in crescita di sindromi cardio-circolatorie. Da quanto detto si deduce che sono mancati ogni lungimiranza e ogni rispetto del Principio di Precauzione da porre in essere prima della frettolosa autorizzazione alla riconversione a carbone di Tvn. (Anno 2003). Da allora ad oggi (e per il futuro) la situazione inquinante e patogenetica iniziata negli Anni Cinquanta del secolo scorso continua imperterrita ad aggredire l’inerme popolazione che vede morire ed ammalarsi almeno due generazioni, senza che le Autorità di controllo e garanzia muovano un dito”.
“Non tragga in inganno il fatto che il tasso dei singoli inquinanti rimanga sotto ai limiti di legge – conclude il Coordinamento Medici – perché le norme stabilite dall’uomo (per motivazioni spesso utilitaristiche ed economicistiche) non possono sopraffare le leggi di natura, secondo le quali un ambito antropico (abitato da persone umane) non può essere sottoposto per decenni ad un’aggressione costante e incontrollata di sostanze chimiche capaci di sovvertire gli equilibri biochimici, metabolici e immunologici dell’organismo umano. Anzi: più passa il tempo e più l’accumulo subdolo degli agenti aggressivi mina le capacità difensive dei sistemi e degli organi vitali. La prevenzione è la migliore delle cure ma, purtroppo, l’Homo technologicus è ammaliato dal mito della onnipotenza e della violenza gratuita e irresponsabile che sovverte, distorce e spesso distrugge gli equilibri biologici vitali”.