L’ordinanza anti-combustione dei rifiuti piace ai No coke

CIVITAVECCHIA – “Il ministro Clini e il Commissario Straordinario ai Rifiuti Goffredo Sottile, non possono pensare di bruciare a Civitavecchia i rifiuti di Roma, senza tenere conto della situazione ambientale e sanitaria del comprensorio, già interessato dalle ricadute inquinanti degli impianti esistenti. Da questo punto di vista abbiamo apprezzato lo spirito e i tempi rapidi con i quali il Sindaco di Civitavecchia ha emesso un’ordinanza tesa a vietare la combustione dei rifiuti nelle centrali di Torrevaldaliga Nord e Sud”. Così si esprimono il Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste di Civitavecchia e del Comprensorio e il Movimento No Coke Alto Lazio, smorzando i toni delle polemiche con il Sindaco Tidei dopo settimane di aspra contesa, nonostante evidenzino che l’ordinanza “possa essere rafforzata con l’emissione di un ulteriore specifico provvedimento del Sindaco a tutela della salute pubblica nel quale sia espressamente individuato tra i materiali per cui viene emanato il divieto di combustione, il Combustibile Solido Secondario (CSS) che, pur essendo derivato dai rifiuti, in forza del DM 14 febbraio 2013 emanato dal Ministro Clini, non è più considerato rifiuto”.
“Per fornire un fattivo contributo in tal senso – proseguono i due movimenti – abbiamo inviato al Sindaco di Civitavecchia una bozza di provvedimento da emanarsi ai sensi del Testo Unico delle Leggi Sanitarie. Come noto giudichiamo estremamente negativo il comportamento tenuto dal Sindaco sulla vicenda Aia di Tvn, ma riteniamo che dinanzi a questa ulteriore sciagurato attacco ambientale al nostro territorio, si debbano mettere da parte le polemiche e adoperarsi tutti per il comune obiettivo di evitare l’immissione di altri specifici inquinanti, quali, ad esempio, diossine e furani, generati dalla combustione dei rifiuti”.
Il Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste di Civitavecchia e del Comprensorio e il Movimento No Coke Alto Lazio lanciano appello ai cittadini e alle istituzioni “a mobilitarsi in difesa di questo territorio, che già paga pesantemente il prezzo di una insostenibile produzione energetica, con il combustibile più inquinante: il carbone”.