CIVITAVECCHIA – Stavolta non è andato giù ai pendolari l’ennesimo disguido che giovedì scorso li ha lasciati bloccati per ore sui treni a causa dell’interruzione della linea aerea nei pressi di S. Severa. E il Comitato Civitavecchia-S. Marinella alza la voce striglia Trenitalia, portando all’attenzione due necessità. La prima è, in casi di emergenza come questi, di avere pronto un piano B. “Possibile – si chiedono al Comitato – che non si riesca mai ad organizzare dei pullman sostitutivi? Possibile che tutto sia lasciato all’improvvisazione ed alla disorganizzazione più totale? Noi crediamo che sia possibile, basta volerlo. E’ complicato, è vero. Ma c’è gente pagata anche per questo, anche da noi, con le nostre tasse! E la stessa regione, che paga il servizio, dovrebbe pretendere che i propri cittadini non vengano lasciati per ore in balia degli eventi. D’accordo: la linea elettrica non è di competenza di Trenitalia ma di Rfi, ma lo scaricabarile dello spezzatino Fs ci ha stancato! Qualcuno intervenga!”.
Seconda questione: l’informazione. “Non è possibile – proseguono dal Comitato – annunciare un ritardo per poi aumentarne l’entità di mezzora in mezzora, fino all’infinito. Una volta accertata l’entità del danno, è davvero impossibile stimarne, grosso modo i tempi di riparazione? Possibile che si lascino migliaia di persone, nelle stazioni e sui treni, all’oscuro per ore della reale gravità del guasto? Magari solo per dare la possibilità, ad esempio a chi non è sequestrato sulla linea, di valutare eventuali alternative… Ma che Paese siamo?”.
Il Comitato ricorda come nel documento consegnato a Regione e Trenitalia nel corso della riunione del 21 febbraio, uno dei punti segnalati racchiude, guarda caso, entrambe le questioni indicate: la necessità, in caso di criticità, di comunicare sia informazioni tempestive, e soprattutto, veritiere alla clientela che di attivare, finalmente, un efficace protocollo operativo per le emergenze. “Su entrambe le questioni – concludono i pendolari – attendiamo (e non da oggi) una risposta”.