“L’Enel vuole il massimo profitto sulle spalle dei civitavecchiesi”

CIVITAVECCHIA – L’incontro tenutosi nel pomeriggio del 10 Luglio presso la Regione Lazio, attorno ad un tavolo di “crisi” voluto dagli Assessori Di Berardino ed Alessandri, ha di fatto confermato gli atteggiamenti e la determinazione dei rappresentanti di Enel Spa tesi a “ferire” il Porto così come da anni sta facendo l’ente energetico con la Città di Civitavecchia e il suo territorio.

La cieca ed irrazionale volontà di procedere alla gara di appalto per lo scarico del carbone nel molo carbonifero, dato in concessione demaniale dall’Autorità Portuale all’Enel, sta mettendo a rischio l’occupazione all’interno del nostro scalo marittimo creando di fatto gravi problemi occupazionali che vanno a sommarsi a quelli ambientali e di salute pubblica, confermando la volontà del colosso energetico di razziare il razziabile per l’ottenimento del massimo profitto sulle spalle dei civitavecchiesi.

La lotta dei portuali sta risvegliando le coscienze di quella parte sana di Civitavecchia che ormai aveva perso la fiducia e la speranza.

Proprio per questo lunedì scorso siamo scesi in piazza, sotto un Comune sempre assente e silente su ogni vertenza lavorativa, a fianco dei portuali in questa lotta che non sentiamo solo del porto ma che è di tutta la nostra città e del territorio.

Oltretutto dobbiamo evidenziare che ENEL non è un’azienda in crisi, anzi. Infatti a fronte dei miliardi, si avete capito bene proprio miliardi di dividendi per i suoi azionisti, non sazio dei profitti, cerca di impoverire ancor più il nostro territorio.

Troppi di noi, compresi amici e famigliari, in questi anni hanno perso il lavoro, visto la propria impresa o quella per cui lavoravano fallire per colpa di queste “gare” al massimo ribasso che nella centrale Torre Valdaliga Nord, così come in Tirreno Power, hanno favorito e continuano a favorire imprese che vengono da fuori, addirittura non invitando alle gare di appalto le imprese locali, pur professionalmente e tecnicamente in possesso di requisiti previsti. E oltre che la perdita dei posti di lavoro per le maestranze locali, questi appalti dati a ditte forestiere provocano anche un generale impoverimento della città, perché la ricchezza prodotta dalle commesse viene portata via e distribuita o reinvestita da queste imprese non certamente a Civitavecchia.

Facciamo quindi un appello a tutti i lavoratori e anche a tutti quegli onesti imprenditori che sono in ginocchio anche per colpa di quell’imprenditoria malata che grazie ad “oscure” (ma neanche troppo) connivenze con certi ambienti politici sta speculando e arricchendosi vergognosamente sulle nostre spalle.

La nostra Associazione Onda Popolare, indignata per tutto questo, lotterà al fianco di chiunque voglia far prevalere la giustizia sull’ingiustizia, il lavoro sulla speculazione e per questo sarà, come ha sempre fatto dalla sua fondazione, alla testa di quella politica sana che vuole proteggere e far risorgere la nostra città dal degrado economico e morale, che per questo chiamiamo ad una battaglia comune, al di la di steccati che servono solo agli speculatori e non ai Cittadini.
Noi, ci siamo.

 

Ass.ne Onda Popolare Civitavecchia