CIVITAVECCHIA – “I recenti avvenimenti che hanno riguardato la condizione degli immigrati presso la ex caserma De Carolis non possono lasciare indifferenti coloro che hanno a cuore il destino di ogni persona, perché è di persone che parliamo, persone uguali a noi (e tra loro) ma nello stesso tempo distinte e non massificate”. Inizia così la nota con cui il Coordinamento delle Associazioni di Volontariato di Civitavecchia interviene sulla questione De Carolis offrendo il punto di vista di quanti lavorano quotidianamente nel campo della solidarietà e dell’accoglienza.
“Ogni persona che arriva alla De Carolis – afferma il Portavoce Salvatore Pizzotto – è di per sé portatore di esperienze, valori, e culture sicuramente diverse dalle nostre ma non per questo meno preziose e potenzialmente arricchenti per una comunità che come quella di Civitavecchia deve aprirsi al mondo per esserne sempre più protagonista. Le associazioni di volontariato di Civitavecchia, nel cui dna è forte la caratteristica di essere promotori e difensori dei valori propri di ogni persona, specie di quelle costrette a vivere, e non per loro scelta, in condizioni svantaggiate vogliono richiamare tutte le parti coinvolte sulla problematica dell’immigrazione ad una rapida soluzione dei problemi più contingenti ed urgenti per assicurare a tutti gli ospiti della De Carolis condizioni di vita dignitose ma nel contempo a tracciare un piano di più ampio respiro che possa sia valorizzare le capacità intellettuali e manuali di cui queste persone sono portatori sia sensibilizzare tutti i membri delle comunità locali all’importanza di sviluppare una cittadinanza attiva e aperta sul mondo, rispettosa delle diversità culturali e fondata su valori comuni”.
“Crediamo sia importante – conclude Pizzotto – potenziare le situazioni e i luoghi dello scambio interculturale e favorire la realizzazione di iniziative che stimolino interventi per un sistema di informazione più coerente e che contrastino i pregiudizi e i comportamenti discriminatori promuovendo il dialogo interculturale come processo attraverso il quale tutti i membri delle comunità locali possono migliorare la propria capacità di adattarsi a un ambiente più aperto e complesso dove coesistono identità culturali e credi diversi”.
In quest’ottica le associazioni di volontariato cittadine si dicono pronte a fare la loro parte.