CIVITAVECCHIA – “L’Enel ha rotto un patto sociale sancito dieci anni fa con la Città, il Comune e il Porto e noi non siamo disposti ad accettare questo ennesimo affronto”.
Così il Presidente della Compagnia Portuale, Enrico Luciani, ha caricato la protesta andata in scena stamani a Molo Vespucci contro il bando Enel per lo scarico del carbone a Civitavecchia, fino ad oggi prerogativa della società portuale Minosse.
“Un bando fuori regola rispetto alla legge 84/94 – ha tuonato Luciani – e che genera enorme preoccupazione tra i lavoratori portuali, mettendo a rischio decine di posti di lavoro locale. Soprattutto perché la cosiddetta clausola di salvaguardia non garantisce assolutamente nessuno, meno che mai lavoratori altamente qualificati come quelli della Minosse, di fatto obbligando una nuova società ad assumere in blocco i dipendenti di un’altra società che nel frattempo si sta uccidendo. Qualcosa fuori dalla grazia di Dio”.
E la preoccupazione, oltre alla rabbia, è palpabile tra i lavoratori e i vertici della CPC, soprattutto per l’isolamento che li sta accompagnando in questa battaglia vitale per il lavoro ma soprattutto la dignità della città. Un isolamento confermato dal vuoto politico al sit-in di stamattina dove, ad eccezione della Filt Cgil e di alcuni esponenti di Potere al Popolo, non si è vista alcuna rappresentanza politica, istituzionale e di partito, per dare forza ad una battaglia che in realtà è fondamentalmente politica.
E soprattutto l’assenza dell’Amministrazione comunale non è passata inosservata. “L’assenza del Sindaco Cozzolino è grave – ha incalzato Luciani – soprattutto dopo avere appreso che da mesi si incontra con i vertici dell’Enel, non si sa per trattare cosa. L’assenza del Comune è grave e pericolosa perché dovrebbe stare dalla parte dei lavoratori ed oggi constatiamo che non è così”.
Assente anche il Presidente dell’Autorità Portuale Francesco Maria Di Majo, fuori città per impegni precedentemente assunti, ma terminale indispensabile in questa delicata vertenza con l’Enel. Ha provato un’opera di mediazione la Segretaria dell’Authority Roberta Macii, uscita ad incontrare i lavoratori, ribadendo tuttavia il carattere tecnico e non politico della sua presenza. La Macii ha invitato Luciani e i vertici della CPC presenti a formulare una proposta alternativa ad Enel, sulla base della quale intavolare una trattativa e proponendosi come intermediaria.
Proposta tuttavia che ha lasciato tiepidi e per nulla convinti Luciani&Company. “Se formulare una proposta significa scendere a patti con l’Enel e giocare al ribasso non ci siamo – le parole all’unisono di Luciani, Iacomelli, Parenti e Scilipoti – perché non è ipotizzabile mettere comunque in discussione un accordo decennale. Il bando deve essere ritirato dall’Enel e lo scarico del carbone garantito ai lavoratori di Civitavecchia. Questa è l’unica proposta che possiamo fare all’azienda elettrica”.
E lunedì mattina si replica, con un nuovo sit-in sotto Palazzo del Pincio per dare ulteriore forza ad una battaglia che si annuncia rovente, con l’auspicio che la protesta non veda i lavoratori portuali isolati come stamattina ma possa segnare un sussulto politico della città, vittima dell’ennesimo vergognoso tentativo di sfruttamento senza scrupoli dell’Enel.
Marco Galice